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Disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale

Il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato un disegno di legge che regola l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA), promuovendo l’uso responsabile e prevenendone l’uso improprio.

Il disegno di legge, proposto dal Consiglio dei Ministri il 23 aprile scorso, introduce regolamenti fondamentali e misure specifiche per settori che mirano a incentivare l’adozione dell’intelligenza artificiale per elevare la qualità della vita e rafforzare l’unità sociale.

Al tempo stesso, si prospetta di offrire strategie per affrontare i rischi associati, basate su un approccio che pone l’essere umano al centro, integrandosi al Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale recentemente emanato dal Parlamento Europeo.

Il testo si articola in cinque aree principali: l’elaborazione di una strategia nazionale, la definizione del ruolo delle autorità nazionali, l’implementazione di iniziative promozionali, la protezione dei diritti d’autore e l’introduzione di sanzioni penali.

Inoltre, si contempla un mandato al governo per aggiornare la legislazione nazionale in conformità con il Regolamento UE, con particolare attenzione all’educazione sull’IA per i cittadini, sia nel contesto scolastico che nella formazione.

Principi fondamentali e promozione dell’IA nei settori produttivi

  • Principi Fondamentali: I sistemi di intelligenza artificiale (IA) devono rispettare i diritti fondamentali, le libertà civili e i principi di trasparenza, sicurezza e non discriminazione.
  • Applicazione e Autonomia: L’uso dell’IA deve preservare l’autonomia umana, prevenire danni e garantire la trasparenza delle sue operazioni.
  • Democrazia e Sicurezza: L’impiego dell’IA non deve compromettere la democrazia o la cybersicurezza, e deve essere accessibile senza discriminazione.
  • Sviluppo Economico: Lo Stato promuove l’IA nei settori produttivi per migliorare la produttività e il benessere sociale, nel rispetto della concorrenza e della qualità dei dati. Le attività di sicurezza nazionale e difesa sono escluse dall’applicazione di queste norme.

Disposizioni nei vari settori

Il disegno di legge evidenzia l’importanza dell’intelligenza artificiale nel settore sanitario, rimarcando che l’IA non deve discriminare o limitare l’accesso alle cure. È fondamentale che i pazienti siano informati sull’uso dell’IA, che deve essere impiegata per promuovere l’inclusione e migliorare la vita delle persone con disabilità. Inoltre, l’IA non deve sostituire il giudizio medico nelle decisioni sanitarie.

Il principio antropocentrico è al centro delle disposizioni per regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. Questo approccio garantisce che l’IA sia utilizzata per migliorare le condizioni lavorative, proteggere la salute psicofisica dei lavoratori e incrementare la qualità e la produttività del lavoro.

Per le professioni intellettuali, si sottolinea che il giudizio critico umano deve avere la precedenza sull’IA, che deve limitarsi a supportare le attività professionali. È fondamentale che i professionisti comunichino in modo trasparente e comprensibile l’utilizzo dei sistemi di IA ai loro clienti, per mantenere un rapporto di fiducia.

Nell’amministrazione della giustizia l’utilizzo dell’IA è consentito esclusivamente per finalità strumentali e di supporto, quindi per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario nonché per la ricerca giurisprudenziale e dottrinale anche finalizzata all’individuazione di orientamenti interpretativi. È sempre riservata al magistrato la decisione sull’interpretazione della legge, la valutazione dei fatti e delle prove e sull’adozione di ogni provvedimento inclusa la sentenza.

Il DDL prevede una strategia nazionale per l’IA, che mira a coordinare le azioni pubbliche e private e a fornire investimenti fino a 1miliardo di euro. Inoltre, vengono deputate l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) per il compito di garantire l’applicazione delle normative e gestire spazi di sperimentazione.

Per sostenere i giovani, sono previste misure agevolative per chi ha svolto ricerche in IA e l’inserimento di attività specifiche nei piani didattici per studenti ad alto potenziale cognitivo.

Diritto d’autore e segnalazione contenute generati con IA

Questo aspetto potrebbe essere quello di più immediata attuazione una volta terminato l’iter legislativo. Tutti i contenuti, siano essi testuali, fotografici, audiovisivi o radiofonici, devono essere chiaramente contrassegnati con un segno identificativo, come una filigrana o una marcatura con l’acronimo “IA”.

Nel caso di contenuti audio, l’identificazione può avvenire tramite annunci o tecnologie che ne permettano il riconoscimento. Tuttavia, le opere o i programmi che sono manifestamente creativi, satirici, artistici o fittizi sono esenti da questa marcatura, a condizione che i diritti e le libertà di terzi siano salvaguardati.

Conclusioni

Le 458 pagine della prima legge europea sull’intelligenza artificiale hanno messo in moto tutte le nazioni della comunità. In base al proprio livello di digitalizzazione, ogni nazione sta facendo i propri passi per adeguare le normative e promuovere strategie utili a favorire un equilibrato inserimento di questa tecnologia nel proprio tessuto sociale.

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