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Relazioni di cura – Per avere il diritto di restare umani

11 novembre 2021 – Giornata Nazionale delle cure palliative

Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana

Il Tavolo Cei degli Hospice cattolici e di ispirazione cristiana

Quando si ha a che fare con una persona che ha una patologia inguaribile c’è una terapia che non può mai venire meno: la relazione di cura. È questo il senso più profondo che si vuole trasmettere nella Giornata nazionale delle Cure palliative, istituita per diffonderne la conoscenza e sensibilizzare la società sul tema dell’assistenza e del sostegno nei percorsi di fine vita. Per questo il patrono delle cure palliative è san Martino di Tours – la cui festa ricorre l’undici novembre –, il cavaliere che offrì spontaneamente il suo mantello a un mendicante per ripararlo dal freddo, simbolo naturale di protezione e generosità.

Le cure palliative pongono al centro la persona e prendono in considerazione non soltanto la sfera clinica, ma anche gli aspetti sociali, psicologici e spirituali del paziente e dei suoi cari. L’approccio è finalizzato a preservare la dignità dell’essere umano, non considerandolo un insieme di sintomi ma una persona nella sua totalità. Con lo stesso livello di attenzione sono oggetto di cura anche i suoi cari.

Per rispondere nella maniera più completa possibile all’insieme dei bisogni è dunque necessario il coinvolgimento di un’équipe di professionisti che mettano al servizio del malato le loro esperienze e capacità, in un dialogo continuo che prende in carico il paziente e il suo nucleo di affetti, seguendoli e accompagnandoli per tutto il percorso della malattia, affrontando insieme le difficoltà pratiche ed emotive che comporta.

In Italia l’accesso alle cure palliative è un diritto del cittadino sancito dalla legge 38/2010 grazie alla quale il servizio di assistenza è gratuito e totalmente coperto dal Servizio sanitario nazionale. Un diritto sconosciuto è un diritto leso, perciò è fondamentale che la conoscenza di questo diritto raggiunga quante più persone possibile. Un malato inguaribile non è un malato incurabile: per questo quando una persona non può più essere guarita può ancora essere curata. «Le cure palliative rendono il tempo del vivere un tempo di bellezza».

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