Il 4 ottobre la Chiesa ricorda un grande Santo: San Francesco d’Assisi. Francesco ha saputo parlare di Dio e della Sua grandezza al mondo in modo semplice, perché lui stesso per primo si è innamorato “delle cose del Cielo”. Il suo cuore era puro, dopo che si è convertito decidendo di seguire Gesù in totale povertà. Viveva solo di quello che la Provvidenza Divina faceva arrivare alla Porziuncola, dove coi suoi primi amici è nato l’ordine francescano, di cui poi ha fatto parte anche San Giovan Giuseppe della Croce.
Il nostro Papa Francesco ha scelto questo nome in suo onore, pensando ai più poveri, proprio come faceva San Francesco, che andava a dare da mangiare a chi non ne aveva, e a curare chi era malato e non veniva guardato da nessuno. Francesco non è sempre stato così, da ragazzo era un bel birbone e faceva un po’ di marachelle, ma poi un giorno è stato colpito dalle parole di Gesù Crocifisso, e ha scelto di dedicare tutta la sua vita e le sue azioni al Vangelo.
Ha fatto tante opere buone e ha scritto tante bellissime preghiere, fra cui il Cantico delle Creature: un inno di lode a Dio per i suoi mille doni che ci fa ogni giorno. Tutto il creato, per Francesco, merita rispetto e deve essere protetto dall’uomo. Ciascuno di noi può fare la propria parte, come diciamo sempre anche qui sul Kaire dei Piccoli, e come ci ricorda Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato Si’”, che ha chiamato così perché nel Cantico del Santo ogni dono della natura viene lodato con la frase: “Laudato sì, mio Signore”.
Per questo motivo San Francesco viene soprannominato affettuosamente “la pianticella di Dio”, perché come un seme le sue parole si diffondono ovunque sulla Terra e fanno nascere in chi le segue tanti desideri buoni e tante azioni che rispettano l’ambiente e sono piene di ecologia.