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Quando lo spirito soffia forte

Sabato 1 luglio, nella chiesa parrocchiale di Fiaiano, organizzata dalla Consulta per le aggregazioni laicali, si è tenuta una coinvolgente celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Gennaro Pascarella. Ma che cosa faceva nascere dentro a tanta gente l’esigenza di rincontrarci dopo tanto tempo? Sono, infatti, trascorsi 25 anni dallo storico incontro Mondiale dei Movimenti Ecclesiali e delle nuove comunità.

Era il 30 maggio 1998, vigilia di Pentecoste. Una giornata memorabile. In piazza San Pietro, sotto un sole cocente, ecco un’esplosione di gioia e di festa di circa 500 mila persone, venute da tutto il mondo, in rappresentanza di 56 movimenti ecclesiali e nuove comunità. Anche sabato sera, nella Chiesa di Fiaiano, intitolata a Maria Madre della Chiesa, ci sono più di 300 persone venute da tutta l’isola, felici di ritrovarsi insieme per testimoniare che i movimenti ci sono e sono pronti a servire la Chiesa con lo specifico carisma che lo Spirito ha suscitato. Da subito quello che ha caratterizzato la serata è stato il clima di famiglia che accomunava tutti.

Come accade per i membri di una famiglia umana, che si ritrovano dopo tempo, perché ormai la vita li chiama ad operare in luoghi diversi e la gioia di rincontrarsi esplode e ciascuno con i suoi modi la manifesta, così emergeva nell’assemblea, dai canti, dalle letture, dalle preghiere, la specificità dei suoi membri, che come fiori diversi di uno stesso giardino, tutti meravigliosi, rendono bella la serata.

Il video iniziale ci ha riportati a 25 anni fa a quando i movimenti hanno iniziato una fase nuova, dopo quella iniziale attorno al proprio fondatore, in cui si cominciava a stimarsi reciprocamente e a collaborare insieme. Tanti dei presenti erano stati personalmente in Piazza san Pietro e, a vedere il video iniziale, hanno rivissuto quel momento con gioia, ma anche con la consapevolezza che lo Spirito Santo soffia nel presente e continua ad indicarci nuovi sentieri da percorrere.

L’incontro dei vari movimenti dell’isola d’Ischia è stato, per coloro che vi hanno partecipato, segno di unità e crescita della comunità ecclesiale sempre in cammino. Nella sua riflessione accurata, Sua Eccellenza, il vescovo Pascarella, ci ha ricordato quanto sia importante essere portatori della “buona novella” nella vita di tutti i giorni, nelle realtà di ciascuno e ha detto anche che se chiediamo l’unità, che non è uniformità, Dio ce la concederà. Siamo chiamati ad essere discepoli di Cristo, che ci chiede di amare i fratelli e dare loro un bicchiere di acqua fresca e tutti lo possono fare, tutti i giorni, con i fratelli che Dio pone loro accanto. Ci chiede anche di prendere la propria croce e portarla con Gesù.

L’assemblea ha accolto con profondo ascolto le parole del vescovo e dalle impressioni è emerso che è stata bellissima l’idea di riunire i movimenti intorno all’Eucarestia come fonte di unità, intesa come armonia delle diversità e non come uniformità. I vari gruppi esprimevano una gioia grande e palpabile.

Il momento più emozionante, oltre all’eucarestia in cui si sentiva che Gesù ci univa a sé e tra noi fortemente, è stato quando l’assemblea si è sciolta, e i fedeli sono usciti tenendosi legati ad una grande e lunga corda, simbolo di unità nel cammino della vita. Ciascuna persona fuori alla chiesa ha preso un pugnetto di grano da portare a casa, segno dell’impegno di essere pronti a morire l’uno per l’altro per portare molto frutto.

Qualcuno dei partecipanti ha avvertito fortemente che i movimenti sono Chiesa ed è arrivato il momento di prendere il largo, con coraggio e fiducia nello Spirito Santo, che ci suggerirà come operare. Questa messa potrà essere un trampolino di lancio per arrivare dove vogliamo. Siamo davvero tanti!

Un grazie particolare al coro, costituito da membri di vari movimenti, che oltre a fare una forte esperienza di famiglia, già durante le prove e poi la sera stessa, ha saputo coinvolgere ed entusiasmare anche i bambini. Molto bella la frase che a fine celebrazione una bambina ci ha scritto in riferimento ai semini portati a casa: «Io ho seminato e innaffiato e ora aspettiamo che crescano. Ieri è stata una messa bellissima»

 Nell’organizzare questo momento ci era nata dentro una domanda: Pentecoste ‘98, realtà attuale o lontano ricordo? Se consideriamo la gioia con cui ciascuno è tornato a casa, possiamo dire con certezza che sabato 1 luglio lo Spirito Santo ha soffiato forte ed ha trovato una realtà viva che si è lasciata vivificare e sospingere verso le strade di Dio che continua a guidarci quando Gli permettiamo di essere presente in mezzo a noi.

Possiamo quindi concludere con la riflessione di uno dei partecipanti che sabato sera è stato un forte momento comunitario, con la sensazione di aver vissuto una nuova Piazza san Pietro.

Questa serata vuole essere un punto di partenza di un cammino, che come papa Francesco ci ha insegnato, non può che essere sinodale, perché solo insieme si possono affrontare le sfide del terzo millennio.

di Luisa Trani

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