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Ciao bambini! Come state? Cosa fate? Giocate? Incontrare gente? Vi riposate? Siamo molto curiosi di sapere come procedono questi primi giorni di vacanza! Una cosa è sicura: c’è chi parte per nuove destinazioni e chi resta nella nostra bellissima isola!

Nel Vangelo di domenica 18 giugno, l’Apostolo Matteo ci racconterà di altre partenze e di altre raccomandazioni di Gesù, date proprio agli Apostoli nel giorno della loro chiamata: ascoltiamo insieme. «In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”».

Cari bambini, in un altro Vangelo quello di Marco, si dice che Gesù chiamò 12 Apostoli «perché stessero con Lui e per mandarli a predicare». Questo è un po’ strano: Gesù li chiama perché stiano con Lui e perché vadano a predicare. Verrebbe da dire: o l’una o l’altra cosa, o stare o andare! Invece no: per Gesù non c’è andare senza restare e non c’è restare senza andare. Cosa vuol dire? Ci viene in aiuto proprio Papa Francesco con queste parole: prima di inviare i discepoli in missione, il Vangelo dice che Gesù li “chiama a sé”.  Cioè, li avvicina a Lui.

Non lo fa solo perché vuole comunicare una cosa importante e vuole farsi sentire, ma lo fa soprattutto perché loro sono le persone che lo hanno seguito, conosciuto e che sono state con Lui: sono i suoi discepoli, ma anche i suoi amici. Tutto quello che fa un cristiano, cari bambini, nasce proprio dall’incontro con il Signore; ogni attività cristiana, soprattutto la missione, comincia da lì. Non si impara in un’accademia: no! Incomincia dallo stare con il Signore.

Annunciare il Vangelo significa portare Gesù agli altri; ma, se non riceviamo la Sua luce, saremo spenti; se non lo frequentiamo e non stiamo con Lui come facciamo con i nostri amici, allora, non porteremo Gesù agli altri, ma noi stessi. Solo la persona che sta con Gesù può portare il Suo Vangelo; chi non sta mai con Lui non può farlo.

Porterà le sue idee, il suo modo di pensare, non quello di Gesù. Perché è solo stando vicini a Lui che, pian piano, attraverso la Parola di Dio, la Santa Comunione, la Santa Messa e tanta preghiera, noi riceviamo la grazia di diventare sempre più simili a Gesù e poterlo annunciare agli altri. Facciamo un esempio: dopo il lungo inverno questo è il momento per noi di stare all’aperto, magari in spiaggia, e prendere tanto sole. E cosa accade quando si sta al sole? Ci si abbronza, vero? Cioè, assorbiamo un po’ di quel sole e lo portiamo sulla nostra pelle. Bene: noi sappiamo che Gesù è la luce del mondo, è la luce che ci salva dalle tenebre, allora chi sta con Lui pian piano assorbirà quella luce e la porterà su di sé mostrandola agli altri. In questo caso la persona che porta Gesù agli altri non aggiunge nulla di suo, ma semplicemente viaggia con Lui addosso.

Allo stesso modo, bambini, abbiamo detto che non c’è restare senza andare. Vuol dire che, se è vero che stare con Gesù ci aiuta a compiere le opere di bene nel mondo, allora, è vero anche che se stiamo fermi e non facciamo nulla non possiamo dire di essere amici intimi di Gesù perché Lui ci spinge a compiere la nostra missione, quella che è stata scelta per ognuno di noi!

Stare fermi è come dirgli di no, è come mettere un freno alla crescita della nostra amicizia con Gesù. Quindi, bambini, che sia in estate o in pieno inverno, ricordiamoci che la scelta da fare non è quella di restare o andare, ma quella di stare con Gesù ed essere suoi amici: tutto il resto verrà da Lui! Buon cammino!

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