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Prosegue il Sinodo in Diocesi: si apre la seconda fase

Prosegue puntuale anche nella Diocesi di Ischia il cammino sinodale voluto da Papa Francesco, che si è aperto nell’ottobre del 2021 e proseguirà fino al 2023. Lunedì 10 ottobre scorso, presso la Sala Verde della Curia, si è svolto un incontro congiunto tra i membri dell’Equipe Sinodale Diocesana e il Consiglio di Presidenza del CPD, alla presenza del Vescovo Gennaro. Scopo dell’incontro è stata la programmazione della seconda fase del Sinodo, che prevede un allargamento dei soggetti attivi coinvolti (Equipe e membri del Consiglio di Presidenza – ma ci si augura anche di tutto il CPD) in una fase che dovrà coinvolgere quelle realtà ‘extra – parrocchiali’ che non è stato possibile raggiugere nella prima parte del Sinodo appena conclusa. Vale la pena di notare che molte Diocesi hanno avviato questo processo già nell’anno scorso, mentre la Diocesi di Ischia nel primo anno si è tenuta entro i confini delle singole parrocchie. La seconda fase del processo sinodale non dovrà essere una ripetizione, ma un ampliamento e approfondimento, rispetto al quale, per meglio comprendere, vi invitiamo a consultare i documenti pubblicati dalla Segreteria per il Sinodo della CEI, i Cantieri di Betania, pubblicato nel luglio scorso, e il Vademecum per il secondo anno Continuiamo a camminare insieme pubblicato a settembre.

Nel discorso di apertura dell’incontro il Vescovo Gennaro ha voluto ricordare le parole di Papa Francesco, che in vari interventi ci aiuta a comprendere il senso profondo della sinodalità. In particolare, il Vescovo ci ha ricordato che il Sinodo è un cammino di discernimento e non un parlamento, è un processo di guarigione al quale ci si deve accostare dopo essere rimasti in ascolto della parola di Dio. Si tratta di un prezioso cammino nel quale il popolo di Dio cammina nella storia insieme al suo Signore, il quale si manifesta attraverso l’azione dello Spirito Santo, che agisce coinvolgendoci e rendendoci attivi nell’ascolto. Non si tratta di uno studio, ha precisato il Vescovo, ma di un cammino di ascolto reciproco, dunque tra gli uomini, ma anche ascolto dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo va infatti ascoltato, non va lasciato fuori. Ascoltare gli altri, ha proseguito il Vescovo, significa ascoltare Dio e la sua voce in mezzo a noi. «Lo Spirito Santo ci parla attraverso la nostra coscienza, la quale per tale motivo si trasforma in tabernacolo che custodisce Dio».

Il Vescovo ha poi lasciato la parola a Pina Trani, referente diocesana per il Sinodo insieme a don Pasquale Trani. Nel suo intervento Pina Trani, il cui incessante e lodevole impegno per il Sinodo diocesano dimostra quanto i laici possano partecipare corresponsabilmente al processo sinodale, così come indicato da Papa Francesco, ha illustrato ai presenti i contenuti dei documenti pubblicati dalla Segreteria per il Sinodo del Vaticano, indicando le linee programmatiche all’interno delle quali si dovrà proseguire. Pina Trani ha anche sottolineato e ribadito quali sono le criticità che sono emerse nella nostra Diocesi, tutte puntualmente esposte nella Sintesi Diocesana pubblicata di recente, sulle quali si dovrà intervenire in questa seconda fase del percorso sinodale. “È senza dubbio necessario ripartire dalle realtà parrocchiali, le quali restano il luogo privilegiato di confronto ed elaborazione dei processi sinodali, ma è anche necessario aprirsi poi alle realtà esterne”, ha precisato Pina Trani.

Il percorso verrà fatto a partire dai ‘cantieri’, che sono tre.

Il cantiere della strada e del villaggio, per prestare ascolto ai diversi ‘mondi’ in cui i cristiani vivono e lavorano, dunque nella società;

Il cantiere dell’ospitalità e della casa, che approfondirà la qualità delle relazioni comunitarie e la tensione dinamica tra la fraternità e la spinta verso l’esterno;

Il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale, che si concentra nell’ambito dei servizi e ministeri ecclesiastici.

A questi si potrà aggiungere un quarto cantiere costruito sui bisogni specifici del proprio territorio.

Spetta alle diverse Diocesi la scelta delle tematiche da affrontare. «Mettiamoci dunque in ascolto del territorio – ha detto Pina Trani – e sarà il territorio a dettare le linee guida lungo le quali agire».

Pina Trani ha spronato tutti a non avere paura di agire, a non demordere, poiché sarà solo il nostro impegno a trasformare il Sinodo in corso in un processo formativo e di rinnovamento e lo aiuterà a non diventare un infruttuoso parlamento: «Facciamoci forza a vicenda, lo Spirito Santo ci aiuta, pensiamo a cosa possiamo fare per il nostro territorio, tenendo presente il sogno: cosa desideriamo per la nostra Chiesa?»

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