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Da quasi trent’anni l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) riunisce quasi tutti i Paesi della Terra per gli incontri globali sul clima, che sono delle conferenze delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici chiamati COP, cioè: “Conferenza delle Parti”.

Da allora il cambiamento climatico è passato dall’essere una questione che stava a cuore solo agli ecologisti e agli ambientalisti (cioè alle persone che vogliono bene al nostro pianeta e che fanno delle azioni concrete per difenderlo), a diventare una priorità di tutto il mondo.

Quest’anno si è svolto il 26eismo vertice annuale, da qui il nome COP26. La COP26 è guidata dal Regno Unito che la ospiterà a Glasgow, in Scozia, e vi si sta lavorando con ciascun Paese per raggiungere un accordo su come affrontare i cambiamenti climatici. I capofila mondiali attesi in Scozia erano più di 190. Ad essi si sono unite decine di migliaia di mediatori (persone che cercano di trovare un modo comune per andare tutti d’accordo sul da farsi), rappresentanti di governo, aziende e cittadini per dodici giorni di discorsi e trattative (patti).

Dirigere la COP26 è stato un compito impegnativo, perché questo non è stato un qualsiasi vertice internazionale, perché il mondo ha sempre più bisogno che ci prendiamo cura di lui e ora tutto questo è diventato un fatto urgente e straordinario.

Qui sul “Kaire dei Piccoli” parliamo spesso di cosa possiamo fare nel nostro piccolo per salvare il pianeta, e ne parleremo ancora; ricordiamoci di non smettere mai di riciclare, di non inquinare, di comprare solo il necessario, di pensare a chi sta peggio di noi, di non sprecare cibo, e acqua in particolare, e di pregare, sì, anche di pregare perché tutti insieme nel mondo cooperiamo sempre più nella salvaguardia del nostro bel pianeta, che ci è stato regalato splendido come un Paradiso!

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