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“Accogliere, benedire, prendersi cura”

Parrocchia Gesù Buon Pastore – Ischia

Domenica 3 ottobre è stato per il Buon Pastore un giorno di gioia e di festa: il Vescovo Gennaro è venuto in visita nella nostra parrocchia e ha presieduto la celebrazione delle 11:00.

Per l’accoglienza sono stati coinvolti i ragazzi del catechismo che con creatività e fantasia hanno preparato cartelloni, disegni e uno striscione di benvenuto.

Ad accogliere  il Vescovo c’era in primis il padrone di casa, Gesù, poi, naturalmente erano presenti il caro Don Antonio, i membri del Consiglio Pastorale, il gruppo delle vincenziane, i catechisti, i parrocchiani.

Da subito siamo stati colpiti dalla semplicità e umiltà di padre Gennaro, come se già fosse stato nella nostra parrocchia chissà quante volte.

Particolarmente bella la sua omelia su un tema del Vangelo molto scottante: l’unità della famiglia e l’adulterio.

Il vescovo senza dare giudizi o condanne, ha posto l’attenzione sulla misericordia che deve esserci all’interno della coppia, la quale deve guardare al comportamento di Dio nei confronti del popolo d’Israele.

Se guardiamo alla storia della Salvezza, quante volte il popolo Santo ha tradito la fiducia del suo Dio? Ma il Signore è rimasto sempre fedele e ha avuto misericordia.

Altro tema del Vangelo è l’accoglienza dei bambini: “Lasciate che i bambini vengano a me”. Nell’immagine dei bambini – ci ricorda il vescovo – Gesù include tutti i piccoli: i bisognosi, gli emarginati, i sofferenti. Dio si pone sempre dalla parte dei più deboli.

Accogliere, benedire, prendersi cura i verbi che dovrebbero accompagnare la vita del cristiano.

A mezzogiorno c’è stata poi la Supplica alla Madonna di Pompei, ed è stato bello per la nostra comunità pregare insieme “Maria la nostra Mamma Celeste”.

A conclusione della celebrazione, fuori nel giardino, abbiamo vissuto un piccolo momento di convivialità e salutato con grande affetto il nostro caro Vescovo, ringraziandolo di cuore per la sua visita e soprattutto per la sua bellissima omelia.

Speriamo come comunità di essere riusciti a farlo sentire come a casa sua e di riaverlo con noi tante altre volte.

Le sue parole sono state per noi un balsamo per lenire le ferite lasciate dal Covid e un ulteriore sprone a riprendere il nostro cammino parrocchiale più forti e più uniti, desiderosi di crescere come famiglia.

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