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Maria ha detto di “sì” a Dio

Celebrazione eucaristica di sabato 25 marzo 2023 nella Cattedrale S. Maria Assunta in Ischia Ponte

Omelia di don Camillo D’Ambra

Quando Davide si costruì una casa per sé a Gerusalemme gli venne uno scrupolo. “Se ho costruito una casa per me devo costruire anche una casa per mettere l’Arca del Signore, una casa per Dio”. Lo riferì a Natan che fu d’accordo. Ma durante la notte Dio disse a Natan il profeta: “Và da Davide e digli: Non sarai tu a costruire una casa per Me, ma Io costruirò una casa nella tua discendenza”.

Una sua discendente un giorno sarebbe diventata la casa di Dio sulla terra. Accennava quindi a Maria, che infatti discendeva dalla reale stirpe di Davide. E fin dall’eternità Dio aveva scelto questa donna per essere la Madre del Redentore, il Figlio di Dio. Dio ha voluto avere quindi una casa su questa terra nel grembo immacolato di Maria. E quando è venuto il momento giusto, nella pienezza dei tempi, Dio mandò, dove abitava la Madonna, il suo Arcangelo Gabriele.

Gabriele significa fortezza di Dio, e Dio ha voluto manifestare, questa forza di volontà redentrice che aveva nel salvare l’umanità, attraverso la donna, attraverso Maria, la vera Eva, la vera Madre dei viventi, la quale avrebbe portato al mondo la salvezza attraverso la sua maternità.

L’Arcangelo Gabriele entrò nella casa di Maria; la salutò: “Piena di grazia”. Che significa “tutta di Dio” perché Maria – fin dal primo istante della concezione nel grembo della mamma sua – è stata esentata, in vista della futura redenzione, dal peccato originale. Maria è stata sempre senza alcun peccato, quindi è l’Immacolata, cioè la donna senza macchia.

Tutti gli esseri umani discendenti da Adamo ed Eva portano questa macchia, per un peccato non commesso da loro. Lo portano perché discendenti da due esseri umani peccatori. Tutti contraiamo questo peccato originale, perché commesso all’origine dell’umanità. Peccato che viene cancellato attraverso il Sacramento del Battesimo.

Maria non ha avuto bisogno di essere battezzata perché non ha avuto – lei sola, per tutto il genere umano – il peccato originale. Dio le ha dato questo privilegio perché doveva diventare la Madre di Colui che avrebbe distrutto i peccati sulla terra: Gesù Cristo, il Figlio eterno di Dio.

Maria però, fidanzata con Giuseppe, era d’accordo con lui di vivere nella castità anche nel matrimonio. Vivere nella castità: avevano questo ideale sia Maria che Giuseppe. Erano d’accordo, quando si sarebbero sposati, di vivere come fratello e sorella in una stessa casa.

Per questo, quando l’Arcangelo disse a Maria “Tu avrai un bambino”, lei disse “Come è possibile che io posso avere un bambino se sono d’accordo con il mio fidanzato Giuseppe di vivere ambedue nella castità?” E l’Arcangelo la rassicurò: “Tutto è possibile a Dio”. “Tu vuoi essere vergine? Sei vergine, rimarrai vergine, però avrai anche un bambino e rimarrai vergine anche dopo il parto”. Sono miracoli che può fare solo Dio, questi. Per cui la Madonna è veramente la sempre vergine perché è rimasta sempre intatta nella sua verginità ma è anche Madre, è vera Madre del Figlio di Dio.

Il Figlio di Dio, il Verbo, la Parola eterna di Dio, da Onnipotente qual è, ha voluto entrare nel grembo di questa donna, senza ledere assolutamente il suo corpo.

Così come il raggio di sole attraverso i vetri della finestra porta il calore anche all’interno della casa senza rompere il vetro, così la Grazia di Dio è entrata nel grembo di Maria. La Grazia è Cristo. Cristo è l’autore della grazia ed è grazia di per sé stesso. Maria piena di grazia aveva, già spiritualmente, dentro di sé Dio. Ma l’ha voluto anche carnalmente questo Dio nel suo grembo quando ha concepito, per opera dello Spirito Santo, questo bambino che è la seconda Persona divina della SS. Trinità, che, mandata dal Padre nel mondo, è venuta per la salvezza di tutti quanti gli altri uomini. Quindi il Figlio di Dio, venendo nel mondo, si è chiamato Gesù che significa “Dio salva” perché ha obbedito alla volontà del Padre Suo Celeste di voler salvare, redimere, tutta l’umanità attraverso l’umiliazione del Figlio eterno di Dio, il quale si è fatto uomo. Perché tra Dio e l’uomo c’è una distanza infinita. Ma si è fatto uomo per amore, per essere nostro fratello. Ha voluto nascere, vivere e morire sulla terra come nascono, vivono e muoiono tutti gli esseri umani. Ha vissuto quindi interamente la vita umana dal concepimento alla morte per essere fratello nostro.

Per questo oggi noi ci inginocchiamo dinnanzi a Maria che ha accolto la Divina Parola nel suo grembo ed è diventata la Madre del Redentore e la Madre di Dio. Perché Gesù, il Redentore dell’umanità, era Dio ed è rimasto Dio. Ma ha unito indissolubilmente e ipostaticamente l’umanità che ha preso nel grembo della Vergine Maria alla sua divinità che ha sempre avuto. Non ha rinunciato alla sua divinità. Da quel momento il Figlio è diventato Dio-uomo. E questa umanità l’ha portata poi in cielo il giorno della sua Ascensione, quando ha spalancato le porte del Paradiso per far entrare tutti i giusti.

Maria ha detto di “sì” a Dio. E per questa piccola-grande parola che è uscita dalla bocca di Maria – “Io sono la serva del Signore” – Dio la stava facendo regina, ma ella si è dichiarata serva. “Sono la serva del Signore. Faccio la volontà di Dio. Quello che Dio vuole così voglio anche io”. Per questo è grande questa nostra sorella.

L’Arcangelo Gabriele, dopo aver avuto l’assenso di Maria, è corso subito per dire al Padre Celeste: “Maria ha detto sì. L’opera della redenzione è assicurata!”

Allora noi che siamo figli di Dio, siamo diventati anche figli di Maria, in quello stesso giorno che lei ha accettato di diventare Madre di Gesù. Diventando la Madre del Capo che è Cristo Gesù, è diventata anche la Madre del Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa.

Preghiamo Maria, nostra Sorella e nostra Madre, perché con la sua intercessione potente accompagni tutti quanti noi con la sua mano in questo cammino non facile che è la vita terrena. Perché l’opera di redenzione, alla quale lei ha partecipato come nessuna altra umana creatura, possa realizzarsi per ciascuno di noi.

Cristo ci ha liberato dai peccati e ci ha restituito la dignità di veri figli di Dio.

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