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Cari bambini, è arrivato un nuovo momento tutto per noi, all’interno del Kaire dei Piccoli! Questo incontro, però, è un po’ diverso dagli altri: sapete perché? Perché siamo alla vigilia di una data speciale: l’inizio del tempo di Avvento. Sicuramente la maggior parte di voi sa di cosa stiamo parlando, ma per quelli più piccoli che ci seguono desideriamo nuovamente ricordarlo: il tempo di Avvento è il periodo che ci prepara al Natale, invitandoci ad alzare lo sguardo e ad aprire il cuore per accogliere la nascita di Gesù.

Avvento, infatti, significa “venuta” e segna anche l’inizio del nuovo “anno liturgico”. Che cos’è? Tutte le stagioni che segnano le festività e celebrazioni della Chiesa, cari bambini, non seguono il classico calendario che va da gennaio a dicembre, ma cominciano proprio dalla prima domenica di Avvento, che quest’anno sarà il 28 novembre. Il vangelo di Luca, che ci accompagnerà in questa data speciale, però, non è proprio come ce lo aspetteremmo. Perché? Perché ancora una volta troviamo Gesù intento a raccontare ai suoi discepoli il momento del suo ritorno nel mondo. Ormai sappiamo che Gesù usa immagini molto forti per spiegare questo evento, ma sappiamo anche che non ci devono spaventare!

Perché? Non perché non accadrà nulla di quello che Gesù racconta, non lo possiamo sapere, ma perché è Lui stesso che ce lo dice: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina….Vegliate in ogni momento pregando”.

E se lo dice Lui, possiamo stare davvero tranquilli! Ma perché troviamo questo Vangelo nel primo giorno di Avvento, che parla della fine di tutto, quando cominciamo a prepararci per la nascita di Gesù, che è solo l’inizio? Bella domanda! Ma per dare una bella risposta forse è meglio chiedere a chi se ne intende davvero: Papa Francesco.

Lui ci dice, infatti: “In Avvento non viviamo solo l’attesa del Natale; veniamo invitati anche a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo – quando alla fine dei tempi tornerà –, preparandoci al bellissimo incontro finale con Lui. In queste quattro settimane siamo chiamati a guardare fuori da noi stessi, allargando la mente e il cuore per aprirci alle necessità della gente, dei fratelli, al desiderio di un mondo nuovo. È il desiderio di tanti popoli vittime della fame, dell’ingiustizia, della guerra; è il desiderio dei poveri, dei deboli, degli abbandonati. Questo tempo serve per aprire il nostro cuore, per farci le giuste domande su come e per chi viviamo la nostra vita”.

Sì, bambini, anche se non sembra, questo discorso non è rivolto solo agli adulti, ma anche a voi, perché, ognuno nel suo piccolo e nei suoi momenti quotidiani può fare molto impegnandosi, come riesce, per aprire il cuore al proprio prossimo. Ricordiamoci che Gesù è quella luce che vive in ognuno di noi per cui, accogliere l’altro, è come accogliere Gesù stesso! E allora vedremo nascere quella luce nell’anima di coloro che sono delusi dal mondo e non credono in Lui; lo vedranno gli altri in noi, nei nostri gesti gentili, in un sorriso, in un semplice abbraccio.

Così facendo, cari bambini, scopriremo che non solo per quattro settimane, ma per tutti i nostri giorni, staremo aspettando la venuta di Gesù. E che sia per la sua nascita, o per il suo ritorno, non potremo più fare a meno di vegliare stando con il cuore verso il cielo!

Santo inizio di Avvento a tutti voi!!!

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