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Nel nome di Dante l’italiano è globale

Il presidente Mattarella è intervenuto oggi alla presentazione della piattaforma varata dalla Società Dante Alighieri per promuovere lo studio della nostra lingua nel mondo

Non sarà più tempo di statue e piedistalli, ma a settecento anni dalla morte Dante Alighieri un monumento se lo merita ancora. Al passo con i tempi, ossia digitale e realizzato per favorire il dialogo, non per fare da avamposto nelle terre irredente, come accadde a Trento verso la fine dell’Ottocento. Il precedente è stato ricordato da Andrea Riccardi durante l’evento per il lancio di Dante Global, la nuova piattaforma per la lingua e la cultura italiane varata dalla Società Dante Alighieri. Riccardi ha parlato nel duplice ruolo di storico e di presidente di quella che è familiarmente conosciuta come “la Dante”, l’organizzazione fondata nel 1889 per promuovere la conoscenza dell’italiano. Gli interlocutori privilegiati erano allora i nostri emigrati sparsi per il mondo, adesso il baricentro si sposta su quelli che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto definire gli «aspiranti italiani», ovvero gli immigrati che permettono un «trasferimento di italianità» nei loro Paesi d’origine.

Personalmente intervenuto alla presentazione di Dante Global, moderata da Monica Maggioni e diffusa questa mattina in streaming dalla sede della Dante presso Palazzo Firenze a Roma, il presidente Mattarella è da sempre un convinto sostenitore di una realtà che, ha ribadito, riceve purtroppo un sostegno economico molto ridotto rispetto a quello che altrove è destinato a istituzioni simili. «Pur in presenza di una drammatica pandemia, improvvisa nel suo insorgere, veloce nella sua diffusione in tutto il mondo – ha aggiunto Mattarella riferendosi all’impegno della Dante nell’ultimo anno–, è possibile non fermarsi, non chiudersi in sé stessi, ma continuare nella propria attività, svolgendo la propria missione trovando strumenti innovativi». Proprio da questa esperienza prende le mosse il progetto di Dante Global, che secondo il presidente della Repubblica non perderà nulla della sua utilità quando «da qua a poco approderemo a una nuova normalità».

Con la sua grafica accattivante, la piattaforma consente l’accesso a una serie di risorse che vanno dai corsi di lingua ad approfondimenti sul libro italiano e sull’opera di Dante. Determinante si è rivelata la collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, rappresentato dal sottosegretario Benedetto Della Vedova. All’italianista Giulio Ferroni è invece toccato il compito di sottolineare il significato che un’operazione come questa riveste in un anno in cui è così forte la presenza di Dante nel dibattito culturale. «La Divina Commedia – ha detto – può dare un impulso a un nuovo umanesimo ambientale». Anche in questo, oltre che nell’innalzare monumenti, il digitale aiuta.

Fonte: Alessandro Zaccuri – Avvenire.it

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