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Pellegrinaggio ai luoghi di Natuzza Evolo

Sotto la guida dal parroco don Pasquale Trani

Parrocchia Santa Maria Assunta – Ischia Ponte

Sabato mattina alle prime ore dell’alba è iniziata la bella esperienza di comunità di un buon numero di persone raggruppate dalla dottoressa Mariarosaria Cuzzocrea, provenienti da diverse zone dell’isola: fedeli, o semplici curiosi di conoscere la storia di mamma Natuzza.

La prima tappa è stata la visita alla Certosa di Padula, nella provincia di Salerno, vasto complesso monastico inserito nella lista del Patrimonio dell’UNESCO. La struttura è stata ristrutturata in modo incantevole e ci ha permesso di vivere un’esperienza sia mistica che culturale.

 Don Pasquale, capitano di questa comitiva, durate il viaggio ha allietato i partecipanti con delle chicche di saggezza sul tema di Geremia, il profeta al centro del suo libro “La luna nel pozzo”.

La giornata è proseguita visitando la città di Paola dove l’incantevole Santuario di San Francesco ha colpito tutti per la spettacolare storia raccontata dalla guida, che, con garbata conoscenza, ha spiegato la vita del Santo.

Il viaggio è continuato nei giorni successivi con la visita alla tomba della cara Natuzza e, negli spostamenti, accompagnati dalle preghiere e benedizioni di don Pasquale che ha donato attenzioni a tutti, facendoli sentire speciali.

Questi giorni di comunione sono serviti a conoscere le diverse persone, non tutte fedeli, ma che con curiosità hanno cercato di avvicinarsi al mondo mistico di una persona comune che ha avuto modo, nella semplicità, di accostarsi alla vita di Gesù Cristo attraverso l’intercessione degli angeli, mezzo di unione tra terra e cielo.

Natuzza Evolo (1924-2009), una persona semplice, ha aiutato tante persone e ha avuto modo di parlare con le anime dei morti che usavano lei come mezzo di comunicazione. Ha detto il suo “Eccomi ” alla Madonna e a Cristo e, nella sua sofferenza, ha donato la sua esistenza per testimoniare l’onnipotenza di Dio. Ascoltare la testimonianza di don Pasquale Barone amico in vita di Natuzza è stato un vero dono.

Non tutti sono venuti consapevoli della grandezza di questa umile donnina, ma speriamo che il suo amore oltre la morte possa aver raggiunto i cuori, mettendoci un piccolo seme di speranza per una vita santa.

Questo pellegrinaggio è stato momento di costruzione di una nuova rete di fede – anche grazie alla dottoressa Cuzzocrea che è la socia fondatrice della Fondazione cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime – e ci permetterà di sentirci vicino a mamma Natuzza.

Ognuno di noi ha potuto pregare a tu per tu sulla sua tomba, per sé, per i propri cari e per le persone che non hanno potuto partecipare al pellegrinaggio, e ha toccato con la mano il gelo di un marmo che racchiude tutto il calore di una donna, la quale ha donato solo amore a tutti.

Un pieno di emozioni che ha acceso una fiamma sia nei credenti che in chi non si professa tale, insieme alla certezza che in qualsiasi momento si possa correre qui, e rifugiarsi in una pace terrena, in un’oasi di calore, che non può che essere un tramite tra noi e il cielo.

Grazie a chi ha organizzato questo momento di comunione e fraternità parrocchiale; grazie a don Pasquale, a Guerino, a Mariarosaria e a tutti quelli che hanno partecipato.

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