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La forte presenza del santo

Solenni festeggiamenti in onore del santo patrono

Ci siamo!!!  La nostra parrocchia è in festa per la presenza tra noi delle spoglie di San Giovan Giuseppe!! Le sacre reliquie rimarranno con noi fino al 5 marzo, anniversario della sua nascita al Cielo.

Ma partiamo dall’inizio. La traslazione del Santo ha avuto inizio dal convento dei frati minori di Sant’Antonio alla Mandra, dove le spoglie sono normalmente conservate, venerdì 23 febbraio alle ore 17:00. La giornata sembrava meteorologicamente poco bella, purtuttavia c’era una grande attesa per questo “viaggio” del Santo verso la parrocchia. E, infatti, la folla numerosa aspettava trepidante le decisioni degli addetti al riguardo. Rotti, infine, gli indugi, finalmente siamo partiti costeggiando, nel percorso, il nostro mare, tanto caro a San Giovan Giuseppe. Il canto a lui dedicato, intonato da padre Mario ci ha allietati durante il tragitto e il vento non appariva più un ostacolo, anzi ci ha sospinti nel passo.

Tutto è filato liscio. Anche la pioggia sembrava aspettasse a cadere. Infatti, è iniziato a piovere solo dopo che l’urna è stata sistemata: tradizione vuole, in casi come questo, che si dica che il Santo desidera la sua festa …

La “via crucis”, originariamente prevista durante il percorso stradale, si è tenuta in chiesa ed è stata particolarmente sentita, atteso che è stata meditata utilizzando gli scritti del nostro patrono. Subito dopo, a seguire, c’è stata la messa presieduta da padre Mario Lauro, guardiano del convento dei frati minori di Ischia.

Ufficialmente, il novenario è cominciato domenica e, in tutte le messe, si è respirata forte la presenza del santo. Ogni pensiero o invocazione son stati rivolti a lui.

Nel periodo da lunedì 26 febbraio fino a tutto lunedì 4 marzo, invece, saranno tante le parrocchie dell’isola che arriveranno in pellegrinaggio nel suo santuario per rinnovare la propria devozione al santo Patrono della Diocesi di Ischia.

Una presenza preziosa, quest’anno, è stata quella di padre Gennaro Russo. In una delle sue omelie ha avuto modo di sottolineare il perché, secondo lui, l’urna è posizionata a sinistra dell’altare sotto il grande crocifisso di legno del ‘700. Gesù, dall’alto della sua sofferenza, infatti guarda san Giovan Giuseppe che ricambia quello sguardo d’amore. D’altronde non avrebbe potuto essere diversamente, visto che il nostro Santo ha voluto sottolineare la “centralità” della croce nella sua vita a tal punto da volerla parte del suo nome.

Ancora, in un’altra omelia, padre Gennaro ha sottolineato l’importanza di una caratteristica del Santo: l’umiltà. Infatti, mentre tante persone sono solite porre sulle spalle degli altri il peso dei problemi al solo fine di mettersi al centro dell’attenzione, egli (il Santo) invece è un chiaro esempio di cristiano capace di seguire alla lettera il Vangelo del Cristo: essere umili per essere esaltati, poi, da Dio, piuttosto che esaltarsi per poi essere umiliati. In una società che corre a 100 all’ora senza guardare in faccia a nessuno e non tiene più conto di certi valori preghiamo perché non manchino mai testimoni come lui.

di Nunzia Eletto

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