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Aperta anche nella nostra Diocesi la fase sapienziale del terzo anno del Sinodo

Il percorso sinodale continua entrando nel vivo della sua seconda parte, la Fase Sapienziale, che avrà la durata di un anno (2023-24) e ci porterà nella terza parte, la Fase Profetica; quest’ultima sfocerà, nel 2025, direttamente nell’anno del Giubileo, evento finale e culmine del Sinodo.

Siamo in realtà nel terzo anno del percorso sinodale, poiché la prima fase, iniziata nel 2021 (Fase Narrativa), dedicata all’ascolto e al racconto della vita delle persone, delle comunità, delle associazioni e del territorio, è durata due anni ed è stata articolata al suo interno in due momenti, due anni distinti, alla fine di ognuno dei quali le Diocesi hanno consegnato una relazione.

La Relazione di Sintesi della nostra Diocesi, consegnata prima dell’estate 2022, conteneva tutto ciò che era emerso dalla consultazione del popolo di Dio, dall’ascolto del territorio, nei suoi diversi ambiti e aspetti sociali e spirituali. Successivamente tutte le relazioni inviate sono state esaminate allo scopo di stendere una Sintesi Nazionale, per far emergere i nuclei fondamentali sui quali impostare il lavoro dell’anno successivo. Si è trattato di un lavoro di discernimento molto approfondito sulle Sintesi inviate alla Segreteria Generale, che ha permesso di focalizzare alcune tematiche ricorrenti, ritenute degne di ulteriore approfondimento attraverso un processo di riflessione. Da qui sono nati i Cantieri di Betania: “La strada e il villaggio”, “Ospitalità e casa”, “Diaconie e formazione spirituale”, sulle quali si è mosso il lavoro sinodale nel secondo anno. Le tematiche nel 2022 sono state riproposte alle Diocesi, perché le riutilizzassero allo scopo di continuare la fase di ascolto e discernimento. Questo processo all’apparenza complesso va inteso come un meccanismo che non perde mai di vista le singole realtà locali, poiché ne accoglie in continuazione il feedback, in una sorta di movimento reciproco e costante che utilizza quanto recepito come base per la fase successiva.

Alle Diocesi è stata data la possibilità di scegliere di lavorare su uno di questi tre cantieri oppure di optare per un quarto cantiere, valorizzando una priorità risultante dalla propria Sintesi Diocesana, cioè appartenente ad una necessità propria.

Nell’anno in corso, il Sinodo entra nella Fase Sapienziale, nella quale le comunità sono impegnate nella riflessione sulle narrazioni emerse nel biennio precedente allo scopo di discernere “ciò che lo Spirito dice alle Chiese” attraverso il senso di fede del Popolo di Dio. Per orientare e accompagnare questa nuova e impegnativa fase sono stati elaborati due documenti: gli Orientamenti metodologici per il discernimento della fase sapienziale e le Linee Guida, entrambi disponibili sui siti dedicati al Sinodo (https://www.synod.va/ e https://camminosinodale.chiesacattolica.it/). In particolare, il testo delle Linee Guida offre spunti di riflessione e presenta elementi metodologici per valorizzare quanto emerso dal lavoro finora svolto. In questo anno si proseguirà il percorso già avviato, rafforzando l’esercizio del discernimento a partire dai temi e dalle domande proposte nelle Linee Guida e indicando decisioni possibili, impegni, aspetti ancora da sviluppare.

Anche la nostra Diocesi prosegue in questo percorso e a tale scopo lunedì 23 ottobre scorso, presso l’Episcopio, si è svolta una riunione che ha visto convocati i membri dell’Equipe Diocesana per il Sinodo e il Consiglio di Presidenza Diocesano per organizzare i lavori da svolgere in questa tornata sinodale. Si trattava di riprendere le fila di un discorso che sembrava per certi versi sospeso. La fase dei Cantieri di Betania è infatti coincisa nel territorio isolano con un periodo particolarmente complesso e doloroso a causa delle conseguenze della tragica frana di Casamicciola, che ha scompigliato i progetti sinodali programmati. Il cantiere emergente era proprio quello della solidarietà, dell’aiuto reciproco e di conseguenza quello della cura del creato. È stato infatti questo l’oggetto della relazione che l’Equipe ha inviato nel giugno scorso alla Segreteria per il Sinodo.

A partire da questo punto, durante l’incontro, Pina Trani, referente diocesana per il Sinodo insieme a don Pasquale Trani, ha fatto il resoconto della situazione attuale nella nostra Diocesi, sintetizzando quanto fatto finora e soprattutto tracciando le linee per il percorso che ci attende nei prossimi mesi. Con la passione che la contraddistingue, ha anche sollecitato un maggiore impegno da parte di tutti, invitando a superare il trauma degli eventi negativi vissuti sulla nostra isola, poiché il Sinodo prosegue senza sosta e la nostra Diocesi è chiamata a fare la sua parte. Facendo leva su quanto contenuto nelle Linee Guida, Pina Trani ha spiegato che nel terzo anno si svolge un discernimento comunitario:

Si riprende l’ascolto, ma con maggiore competenza e incisività, poiché ora siamo allenati, la fase che ci attende è molto complessa e riguarda gli argomenti emersi nella fase precedente, sui quali è necessario fare discernimento comunitario, creando momenti di aggregazione più ampi”.

È necessario in questa fase – ha proseguito – informarsi e formarsi, anche sui documenti pubblicati di recente, che nascono a loro volta dal discernimento degli incontri sinodali della CEI. Si tratta di avviare e consolidare un processo di corresponsabilità nel quale siamo tutti coinvolti.

A don Pasquale Trani è andato poi il compito di illustrare nel dettaglio il cronoprogramma dei mesi che seguiranno con le modalità attuative e l’indicazione delle “cinque piste”, le proposte delle Linee Guida per il percorso sinodale diocesano alle quali attingere, cinque macroaree emerse dall’ascolto di tutte le Chiese d’Italia, dalle quali scegliere quella più adatta al nostro territorio. Compito dell’Equipe sinodale sarà, nelle prossime settimane, riflettere su quale sia quella più adatta e come realizzarne operativamente il percorso.

Alla riunione ha partecipato anche, nella fase finale, il Vescovo Carlo in videochiamata. Pina Trani ha sintetizzato quanto emerso dalla discussione e il Vescovo ha replicato affermando che le parole chiave che lui ha visto emergere sono state corresponsabilità e formazione:

«Credo che questo terzo anno possa essere bello e operativo, fattivo nella misura in cui tutti ci sentiamo corresponsabili nel cammino sinodale, se siamo capaci di andare a cercare coloro che non abbiamo ancora incontrato, mettendoci in atteggiamento di ascolto reciproco. Credo che tutto questo si possa realizzare soltanto se ci sentiamo e siamo realmente responsabili del cammino che siamo chiamati a fare insieme». Il Vescovo ha poi aggiunto che anche la formazione assume grande valore in questo cammino, formarsi significa essere maggiormente consapevoli e in grado di intendersi bene:

«Corresponsabilità e formazione sono due colonne di questo cammino sinodale, formarsi significa crescere e significa essere in grado di far crescere a nostra volta coloro che incontriamo e ascoltiamo». Auguriamo dunque a tutti un buon cammino sinodale.

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