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Progettare nuove strade

Incontro dei Direttori degli Uffici Catechistici Campani a Benevento. Presente anche l’Ufficio Catechistico della Diocesi di Ischia

L’Ufficio Catechistico Regionale prosegue i suoi incontri dopo la nomina del neodirettore don Salvatore Soreca, ufficializzata nel precedente incontro del 15 marzo, svoltosi a Pompei. Da quel primo incontro, nato anche dall’esigenza di programmare i lavori del prossimo quadriennio, erano emerse alcune questioni ritenute dai partecipanti fondamentali per l’organizzazione della trasmissione della fede in un tempo in cui l’uomo e la società evolvono sempre più velocemente, questioni che sono state argomento centrale di questo secondo incontro, nel quale sono state oggetto di studio e hanno fatto da guida per la programmazione.

L’incontro si è svolto mercoledì 7 giugno scorso, presso il Centro “La Pace”, una accogliente struttura immersa nel verde a pochi chilometri dal centro di Benevento. Erano presenti un buon numero di rappresentanti degli Uffici Catechistici delle Diocesi campane. Ischia era rappresentata da don Marco Trani, Direttore dell’Ufficio Catechistico della Diocesi, Maria Italiano, Margherita Fiorentino e la scrivente. Ha presieduto la giornata di lavori Mons. Andrea Bellandi, Arcivescovo metropolita di Salerno – Campagna – Acerno, delegato per la CEC (Conferenza episcopale campana) per il Settore Dottrina della fede, annunzio e catechesi.

Nel suo discorso di apertura dei lavori, Mons. Bellandi è andato diritto al punto centrale:

 «La trasmissione della fede è oggi debole, è un dato di fatto che noi tutti sperimentiamo che ci invita a trovare strade nuove».

Mons. Bellandi ha ricordato che tutte le questioni che rendono oggi complessa la trasmissione della fede sono ben note alla CEI da tempo, esse si inseriscono a pieno titolo nel percorso del secondo anno del Sinodo, come percorsi da attuare al più presto. Innanzi tutto, c’è la questione del linguaggio da utilizzare e della comunicazione, in secondo luogo la formazione dei futuri Lettori, Catechisti, Accoliti e del laicato, tenuto conto anche della volontà di Papa Francesco di dare una forma più “comunionale” e sinodale a tali ministeri, espressa nei due motu proprio “Spiritus Domini” e “Antiquum Ministerium” (da cui è stata generata dalla CEI una Nota attuativa nel 2022). Ma la questione più importante – ha proseguito – è senza dubbio lo snodo antropologico:

«C’è una visione dell’uomo che noi davamo per scontata e che si sta rivelando non così ovvia. Le neuroscienze ci invitano a considerare nuove tematiche, come per esempio l’affettività o la questione gender, che ci aiutano a comprendere e ampliare il concetto di diversità. Bisogna tenerne conto se si vuole dialogare con tutti».

 Il tema della diversità si incontra anche con il tema delle varie espressioni dell’umano, la cultura, le arti, i diversi linguaggi e, non ultimo, il tema della disabilità. L’incontro è stato infatti anche occasione per presentare le Linee guida per la catechesi alle persone con disabilità, tema che la CEI ha da sempre a cuore e che sarà approfondito nel quadriennio. I lavori sono poi proseguiti con la presentazione da parte degli Uffici Catechistici presenti dei loro organigrammi e dei progetti in atto. Da annotare, tra le varie proposte, l’idea di allargare la pastorale anche agli adulti (nella fattispecie in particolare i genitori degli iniziandi), lo sviluppo recente della catechesi attraverso l’arte (che rinnova l’antica consuetudine di istoriare le chiese per diffondere il Vangelo), la necessità di non concentrarsi solo sull’infanzia, ma di allargare la formazione del cristiano in generale, apartire dagli adolescenti.

Successivamente si è passati alla discussione collegiale per la scelta delle tematiche sulle quali far convergere le attività degli Uffici Catechistici Diocesani. I principali filoni di interesse che sono emersi sono: la formazione e il lavoro sulla fascia degli adolescenti, che tenga conto delle questioni che riguardano la psicologia dello sviluppo. A tale proposito è stato ricordato il progetto “Seme divento”, promosso dalla CEI nel post-pandemia per rilanciare la formazione degli adolescenti. Infine, è stato organizzato il calendario delle attività e degli incontri per il prossimo anno. Non resta che augurare “Buon lavoro!”.

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