Login

Lost your password?
Don't have an account? Sign Up

Il pianto del pentimento

Nella teologia e nella spiritualità cristiana moderna, il dono delle lacrime continua ad essere apprezzato come un segno di grazia e di crescita spirituale.

Il dono delle lacrime è un fenomeno spirituale molto noto nella tradizione cristiana, in particolare nel misticismo e nell’ascetismo. Si riferisce alla capacità di piangere per le proprie azioni sbagliate o per le sofferenze del mondo, come segno di pentimento e di compassione. Questa esperienza si basa sulla convinzione che le lacrime siano un dono di Dio, in quanto permettono di esprimere sentimenti profondi e di purificare l’anima. Esso si riferisce alla capacità di provare una profonda tristezza e contrizione per i propri peccati e per le sofferenze del mondo, portando alla purificazione e alla crescita spirituale attraverso il pianto. Le lacrime sono considerate un dono divino e un segno di grazia, che aiuta il credente a purificarsi e ad avvicinarsi a Dio.

Questo dono può essere fatto risalire alle Sacre Scritture e ai primi scritti cristiani. Gesù stesso ha pianto durante la sua vita terrena, mostrando così l’importanza e il valore delle lacrime. Inoltre, nella Bibbia, il pianto è spesso visto come un mezzo di preghiera e di pentimento, per esempio, nel Vangelo di Luca (7:36-50), una donna peccatrice piange ai piedi di Gesù, bagnandoli con le sue lacrime e asciugandoli con i suoi capelli. Gesù perdona i suoi peccati, sottolineando il valore delle lacrime come segno di pentimento e di amore. Nella tradizione monastica e ascetica il dono delle lacrime è stato particolarmente valorizzato. I Padri del deserto, monaci cristiani che vivevano nel deserto dell’Egitto nel IV secolo, enfatizzavano l’importanza delle lacrime come mezzo di purificazione e di preghiera. Essi ritenevano che le lacrime fossero il risultato della consapevolezza della propria fragilità e peccaminosità, e che il pianto fosse un mezzo per ottenere la misericordia di Dio e la liberazione dalle passioni mondane. Molti santi e mistici cristiani sono noti per aver ricevuto il dono delle lacrime.

Ad esempio, Pietro piange amaramente dopo aver rinnegato Gesù, mentre Maria Maddalena è spesso raffigurata in preghiera con le lacrime agli occhi. Altri santi, come San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena, sono noti per aver pianto spesso durante la preghiera e la meditazione. Nella teologia e nella spiritualità cristiana moderna, il dono delle lacrime continua ad essere apprezzato come un segno di grazia e di crescita spirituale. Esso viene spesso interpretato come un’esperienza di empatia e compassione per il dolore altrui, oltre che come un’espressione di pentimento per i propri peccati. Inoltre, questo dono viene visto come un modo per entrare in profondità nella preghiera e nell’esperienza di Dio. In conclusione, il dono delle lacrime nella tradizione spirituale cristiana è un fenomeno importante e rispettato, che si ritiene sia un segno di grazia e di profonda crescita spirituale. Esso sottolinea il valore del pentimento e della preghiera, e ci ricorda l’importanza dell’umiltà, della compassione e dell’amore nella vita spirituale.

di Paolo Morocutti

Condividi su:

Facebook
WhatsApp
Email
Stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*

su Kaire

Articoli correlati

Non disprezzo, ma custodia fraterna

Alcune indicazioni per la cura pastorale dell’esperienza spirituale di Zaro  Come affermato nella Lettera Pastorale dell’8 settembre 2023, il “fenomeno Zaro” si presenta come una realtà che ha portato «alla decisione unanime

Pellegrini di speranza

Messaggio per la 36ª giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei – 17 gennaio 2025 Un nuovo senso delle cose In un campo di concentramento