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Ciao Bambini! Benvenuti nel mese più umile dell’anno: febbraio! Perché il più umile? Perché è il più corto, ma non per questo il meno importante, anzi! Il mese di febbraio, infatti, si dedica allo Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità, ricordate? La Chiesa lo ricorda nel giorno della Pentecoste, quando discese sugli Apostoli e Maria Santissima riuniti nel Cenacolo e li riempì di forza e coraggio. Inoltre, febbraio è anche il mese della Sacra Famiglia, la famiglia per eccellenza composta da Gesù, Giuseppe e Maria.

Non è un caso che entrambi vengano ricordati insieme perché, come sapete, Gesù fu concepito proprio per opera dello Spirito Santo. E proprio come febbraio, anche lo Spirito Santo, che è Dio ed è immenso, è incredibilmente umile perché in tutte le Sacre Scritture non lo sentiamo parlare e non lo vediamo, se non in quegli unici casi in cui ha preso le sembianze di colomba o fiamma. E se Dio è umile, che cosa chiederà a noi che siamo i suoi figli? Lo scopriremo nel Vangelo di Matteo di domenica 5 febbraio che risponde proprio a questo: “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.  Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli»”. Sale e luce, ma cosa c’entrano con lo Spirito Santo e con l’umiltà? Vedete, cari bambini, le caratteristiche del sale e della luce stanno proprio nella loro invisibilità, nel loro nascondersi. In realtà, il sale noi lo vediamo, ma quando è nella sua forma normale non è utile. Quando entra in “azione”, invece, quando dà sapore alle cose, scompare: diventa trasparente.

Noi ci accorgiamo che c’è perché ne sentiamo il sapore e se non c’è ne sentiamo la mancanza. Il sale diventa utile quando sparisce e così facendo cambia le cose, le rende migliori. Il Signore ci dice che noi, che siamo cristiani e suoi amici, siamo chiamati a fare la stessa cosa: a non lasciare le cose come stanno, ma a renderle migliori, in silenzio e con semplicità. E così, magari, un nostro sorriso, un nostro aiuto, una nostra preghiera possono rendere migliore la vita di qualcun altro. Stesso discorso vale per la luce: noi non potremmo vederla, se non ci fossero delle cose che vengono illuminate da lei. Sono proprio queste ultime che, poiché vengono viste, ci indicano che c’è luce. Senza di essa, al buio, non possiamo vedere nulla. Cari bambini, noi, come la luce, siamo chiamati a rivelare le cose nascoste, a metterle davanti agli occhi degli altri e a valorizzarle. In che modo? Ad esempio dando importanza a quelle persone che per vari motivi, vengono un po’ scartate da tutti, che non vengono viste da nessuno e che si sentono sole per questo. Pensiamo agli anziani, ai poveri, ma anche solo a quel compagno, o compagna, che non sono molto popolari nella nostra scuola o tra le nostre compagnie.

C’è sempre qualcuno che si sente nell’ombra, ma l’amore di Dio, attraverso noi, può aiutare a capire che tutti abbiamo lo stesso valore, che tutti siamo amati e che tutti abbiamo una bellissima luce, tutta nostra, da rivelare al mondo. Questa è la specialità di Dio, bambini. Quale? Quella di rendere importanti e uniche anche cose che ai nostri occhi sembrano banali e scontate come il sale e la luce. Ma se valorizza così tanto questi due elementi, cosa farà con noi che siamo suoi Figli? Beh…ha dato la sua vita terrena per mostrarcelo, ma non ha dato ancora tutto il suo amore che, per fortuna nostra, è invisibile, sì, ma è immenso e inesauribile proprio come il Suo sogno di farci tutti Santi in Lui.

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