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Tendere la mano al povero

Quarant’anni in Eritrea

Domenica 17 ottobre la comunità di Fiaiano della parrocchia di SS Maria Madre della Chiesa, durante la Messa della mattina, ha vissuto attimi di felicità grazie alla visita di una consacrata molto speciale, suor Pina, che già anni addietro era venuta nella parrocchia baranese a portare la sua testimonianza di amore verso Dio e verso il prossimo e ritrovarsi è stata una gioia per tutti. Sono più di 40 anni che Suor Pina Tulino vive ad Asmara, capitale dell’Eritrea, e il suo lavoro è la testimonianza della sua vita.

Molti sono i semi della sua opera che hanno dato frutti nel tempo. E tra questi sicuramente l’aver dato vita alla Congregazione delle Suore del Buon Samaritano nata nel 1989, unica congregazione locale di suore, per rispondere ulteriormente alle esigenze dei poveri dell’Eritrea. Si seguono progetti pensati, studiati a tavolino, strutturati alla perfezione, ma il lavoro continuo e più importante rispetto a ciò che si deve fare è la vera solidarietà applicata. Promozione delle donne attraverso il lavoro, gestione di case famiglia, di asili, sostegno a distanza di anziani e bambini, cure mediche che vanno a sostenere un delicato sistema sanitario.

Così, di volta in volta le suore diventano mamme per i bambini delle case-famiglia, infermiere per gli anziani, casalinghe quando si devono distribuire i pasti, econome quando c’è l’erogazione dei contributi per le adozioni a distanza, insegnanti quando si devono seguire i bambini per i compiti scolastici. Tutto ciò senza tralasciare i necessari momenti quotidiani di preghiera e gli incontri spirituali.

Il loro carisma dunque è aiutare i poveri più poveri offrendo loro assistenza sociale e spirituale. La loro formazione è tesa a garantire la dignità umana ai poveri partecipando a progetti che mirino ad inserirli in percorsi lavorativi che li possano rendere autonomi.

“La giornata inizia con la preghiera a Dio, semplice fatta con il cuore”. Suor Pina ha raccontato infatti che l’unica richiesta fatta al Signore quotidianamente e ormai da anni, è quella della forza di poter aiutare quanti a lei si rivolgono per sostegno. E poi, pur avendo ormai superato gli ottanta anni, età che porta avanti con forza ed energia instancabili e con tanta tanta simpatia, affronta la giornata accudendo per lo più bambini che, essendo rimasti orfani o allontanati dalle famiglie d’appartenenza, hanno bisogno di nutrirsi, studiare e crescere in maniera sana e giusta, lontano dai pericoli della strada e dal regime che vige nella regione. La giornata finisce generalmente con l’ascolto della Santa Messa e con un ulteriore momento di preghiera insieme agli abitanti delle case-famiglia.

Suor Pina, insieme alle altre sorelle, cerca di costruire una comunità cristiana, pur tra le gravi difficoltà di un paese sempre in guerra soprattutto per guerriglie interne, tessendo reti di solidarietà. E grazie all’impegno instancabile delle suore occupate in Eritrea, che fanno conoscere i bisogni di un intero popolo e le loro necessità, e all’associazione Mariam Fraternità onlus nata nel 2001 proprio per sostenere i progetti di suor Pina, è possibile aiutare la popolazione e sostenerla con donazioni.

Suor Pina ha raccontato, durante la sua testimonianza, che vivere con la gioia nel cuore e con la speranza di essere figlia amata dal Signore le ha da sempre dato la forza di superare qualunque difficoltà sulla sua strada. Una delle più grandi problematicità per la popolazione ad oggi in Eritrea è proprio quella alimentare. Sempre più difficile procurare cibo e il poco disponibile è razionato durante il giorno dalle organizzazioni governative. Ma suor Pina ci racconta che mai nei suoi anni di servizio si è sentita sola e tanta è stata la provvidenza che le ha dato la possibilità di aiutare tutti coloro che a lei si rivolgevano.

E davanti allo sguardo incantato di tanti piccoli fedeli seduti ai primi banchi della chiesa di Fiaiano e alla presenza di don Pasquale Trani, suor Pina ha spiegato quanto sia fondamentale, già da bambini, imparare l’importanza della generosità, in famiglia come con gli amici, per poi farla diventare un modus vivendi, quella generosità gratuita e vera che riesce a superare ogni barriera sociale e che, se esercitata nella maniera corretta, ci aiuta a vivere in fraternità cristiana.

“Suor Pina mi ha colpito per la gioia con cui ha raccontato la sua vita in un paese lontano e teatro di guerre. Non deve essere facile riuscire a mantenere la positività affrontando gravi difficoltà quotidiane e povertà. Il suo sorriso è disarmante e nei suoi occhi ho letto una luce che solo Dio può donare, se riusciamo a fidarci di Lui. Ripensando a ciò che ci ha raccontato mi rendo conto di quanto io e la mia famiglia siamo fortunati e di come la sua testimonianza deve essere da sprone per tutti noi affinché impariamo a riconoscere Dio nel povero, nel bisognoso e in chiunque a noi si affida.” (Michele)

di Annalisa Leo

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