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100 anni fa si spegneva la voce di Enrico Caruso

Prima star della lirica e del vinile, il grande tenore morì nella sua Napoli a 48 anni il 2 agosto del 1921.

Cento anni fa, il 2 agosto del 1921, Enrico Caruso moriva nella sua Napoli. La città gli rese omaggio riempiendo con 80 mila persone Piazza Plebiscito per i suoi funerali. Il grande tenore si spense a 48 anni all’ Hotel Vesuvio: era rientrato in Italia dagli Stati Uniti da un mese per curare una peritonite settica. Si stava preparando per il ruolo di Otello. Secondo i medici italiani negli Stati Uniti era stato curato male. Alla notizia, la Borsa di Wall Street anticipò l’orario di chiusura e, per due giorni, tutti i teatri d’opera si fermarono per lutto.

Fu il primo divo della musica moderna, grazie anche alle numerose incisioni fonografiche realizzate a partire dal 1902 che portarono la sua voce anche nelle case di tantissimi che non potevano andarlo a sentire nei teatri di tutto il mondo.

Nato il 25 febbraio 1873 da una famiglia del popolo, mantenne sempre fede alle sue origini alternando i pezzi d’ opera a canzoni e romanze italiane. La sua notorietà ha avuto una nuova fiammata nel 1986 quando Lucio Dalla ha inciso Caruso, canzone a lui dedicata, che in breve è diventata un successo mondiale, grazie anche alle numerose interpretazioni di Luciano Pavarotti.

Un capolavoro nato quasi per caso: costretto a fermarsi a Sorrento per un guasto alla sua imbarcazione, a Dalla fu data la stessa stanza del Grand Hotel Excelsior in cui Enrico Caruso aveva soggiornato nelle ultime settimane della sua vita, fra la primavera e l’estate del 1921, quando sperava di riprendersi dall’ infezione ai polmoni che lo affliggeva da mesi.

La stanza conservava gli arredi originali, un pianoforte e aveva una splendida terrazza affacciata sul Golfo. Un cameriere raccontò a Dalla la storia, forse una leggenda, dell’amore fra Caruso e una giovane donna a cui dava lezioni di canto.

E Dalla iniziò a scrivere: “Qui dove il mare luccica/E tira forte il vento/Su una vecchia terrazza/Davanti al golfo di Surriento/Un uomo abbraccia una ragazza/Dopo che aveva pianto/Poi si schiarisce la voce/ E ricomincia il canto…”

A Napoli il 2 agosto nell’ abitazione dove Caruso nacque è stato inaugurato il Museo Casa Natale: esporrà documenti e cimeli di un mito che resiste al tempo.

Fonte: Famiglia Cristiana

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