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I diritti dei più fragili

Nuovo Dossier Caritas sul PNRR

Di recente la Caritas italiana, allo scopo di essere più incisiva nel fornire risposte ai problemi sociali che sono lo scopo del suo agire, ha effettuato diversi monitoraggi e indagini sugli effetti della pandemia. In tal modo nell’ultimo anno è diventata un vero e proprio barometro della condizione sociale della popolazione, mettendo a disposizione competenze e alleanze che possono risultare utili a contribuire alla ricrescita nazionale, soprattutto in relazione alle fasce di popolazione più disagiate e dimenticate in Italia.

È caso del nuovo Dossier sul Pnrr, uno strumento per un lavoro di advocacy condiviso, e che tutela i diritti delle persone e delle comunità più fragili, “perché è il momento di valorizzare quanto più possibile ciò che unisce il Paese, tutto ciò che fa crescere una comunità solidale, riaffermando alcuni valori della Costituzione che sembrano ancora pesare meno di altri”. Questo il tema principale del dossier Caritas “Avere cura di una Repubblica imperfetta. Contributo al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), percorso di riflessione, analisi e proposta”.

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza raggiungerà il suo obiettivo se saprà cambiare in concreto il Paese e le prospettive di chi incontra maggiori difficoltà”. Questo quanto affermato dal direttore di Caritas italiana, durante il webinar “Una Repubblica imperfetta” dedicato all’analisi e alle proposte in merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Don Francesco Soddu ha dichiarato “è un orizzonte di politiche pubbliche. È quindi un atto di responsabilità immergersi nella sua complessità. Il tema riguarda infatti noi e il futuro del nostro servizio tra i poveri. È un documento che ci interroga, in quanto organismo pastorale, su come agire per ridurre i divari esistenti, sempre in una logica di sussidiarietà. Ci offre l’occasione per continuare il nostro lavoro di advocacy per le persone meno favorite, perché essere cittadini e cristiani non sono cose differenti ma si uniscono, come diceva il nostro primo presidente, mons. Giovanni Nervo”.

Papa Francesco all’udienza per i 50 anni di Caritas italiana invita tutti a “guardare alla realtà con gli occhi dei poveri, altrimenti non si capisce nulla”. E sulle stesse note anche don Francesco Soddu spiega l’importanza del contribuire alla crescita del nostro Paese costruendo un dialogo sociale competente, basato su una analisi condivisa.  

“La prospettiva di lavoro è di estendere la base, la governance sussidiaria, attraverso il dialogo sociale, che Papa Francesco chiama ‘amicizia sociale’. Si parla di una ‘Repubblica imperfetta’ come è stata definita dal presidente Sergio Mattarella, perché ci sono ancora troppe ingiustizie a livello sociale. Il tema delle disuguaglianze va quindi ora affrontato in modo adeguato” questo il pensiero di Paolo Beccegato, vicedirettore di Caritas Italiana.

È inutile sottolineare quanto sia necessario l’intervento e l’impegno in ambito di “ripresa e resilienza” proprio della Caritas che negli anni è riuscita e tuttora riesce a sollevare il problema vedendolo dalla parte dei più deboli e disagiati.

Se dal punto di vista sociale e sanitario questo tempo ha colpito tutti noi, è pur vero che, poveri di ieri, oggi sono sempre più poveri e per giunta rimasti senza parola, in attesa di un riscatto.

Dunque il piano messo in atto dal governo dovrà sostenere innanzitutto la lotta alla povertà e all’ingiustizia sociale, vere piaghe di questa pandemia, partendo direttamente dal racconto degli ultimi.

di Annalisa Leo

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