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Identifai: Un progetto di sicurezza digitale nato interamente in Italia

Come funziona Identifai

La start up italiana Identifai è un progetto nato da una collaborazione tra l’Università di Bologna, il campus di Cesena e il professor Davide Maltoni, docente ordinario del dipartimento di Informatica, Scienza e Ingegneria, esperto di intelligenza artificiale.

Il funzionamento di Identifai si basa su algoritmi che analizzano le immagini valutando vari aspetti, come la struttura dell’immagine, i dettagli visivi e le caratteristiche specifiche, dopodiché la piattaforma fornisce una probabilità che l’immagine sia autentica oppure falsa.

Questo sistema può essere un valido aiuto alle testate giornalistiche per verificare le immagini prima di pubblicarle, agli insegnanti per educare gli studenti sull’importanza della verifica delle fonti, e alle organizzazioni per mantenere la loro credibilità online.

In sintesi, Identifai è un sistema che sfrutta l’Intelligenza Artificiale proprio per prevenire l’uso malevolo dell’IA per la diffusione di notizie false.

Marco Ramilli, esperto italiano in cybersecurity e fondatore di Yoroi, guarda con positività al futuro della sicurezza digitale in Italia. In un’intervista, Ramilli ha sottolineato l’importanza di sviluppare soluzioni italiane ed europee per competere con gli Stati Uniti e la Cina nel campo dell’intelligenza artificiale (IA) e dei dati.

Il ruolo dell’Italia

Il tentativo italiano di inserirsi in Europa con una soluzione nostra non è per nulla semplice. “Ci proviamo, qua dalla periferia – assicura Ramilli -. Gli Stati Uniti sono i primi in assoluto in fatto di IA, la Cina in fatto di dati. Noi europei potremmo avere il ruolo dei normatori, in particolare in campo etico e morale, anche grazie alla forte presenza della Chiesa cattolica, una delle istituzioni più avanti nello studio del fenomeno digitale e della Ia”.

Ramilli ribadisce che la tecnologia di creazione di immagini è troppo sofisticata per chi ha un occhio inesperto, per questo occorre un’altra tecnologia per tutelare gli utenti. Testi, parole e immagini sono cibo per la mente, come afferma l’esperto, è necessario quindi dare un’origine a questo alimento per far sì che ognuno possa beneficiarne in sicurezza.

Secondo Ramilli, il progetto Identifai, che mira a verificare l’autenticità delle immagini online utilizzando algoritmi di Intelligenza Artificiale, potrebbe essere utilizzato da giornali e insegnanti per coltivare la propria credibilità e combattere le fake news.

“Credo sia importante per un giornale – dice Ramilli in un’intervista – coltivare la propria credibilità, uno degli asset principali su cui fonda la sua diffusione. Il nostro è un sistema non infallibile, infatti forniamo delle percentuali e non diamo la sicurezza del vero o del falso. Ma almeno così una persona è avvisata”. Inoltre, l’esperto ha discusso della possibilità di inserire una sorta di filigrana nelle immagini online, ma su questo punto ha incontrato resistenze. Egli ritiene che l’etica e la morale siano fondamentali nell’uso dell’Intelligenza Artificiale e cita il ruolo della Chiesa cattolica come una delle istituzioni più avanzate nello studio del fenomeno digitale.

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