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Testimoni viventi del primato di Dio e dei beni futuri

«Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto» (Lc 11,9).

In una Piazza S. Pietro gremita di consacrati provenienti da tutto il mondo, giovedì 9 ottobre 2025 si è svolta la S. Messa per il Giubileo della Speranza della Vita Consacrata. Religiosi e religiose, monaci e contemplative, membri degli istituti secolari, appartenenti all’Ordo virginum, eremiti e membri di “nuovi istituti”: tutti carismi suscitati dallo Spirito Santo consolatore, donati per rendere bella, e sempre più bella, la Chiesa-sposa di Cristo!

Durante la Celebrazione Papa Leone XIV ha salutato, accolto e benedetto questo segno profetico della Misericordia infinita di Dio che è la Vita Consacrata.

“Vivere i voti – ha espresso il Papa durante la sua omelia – è abbandonarsi come bambini tra le braccia del Padre.” …un bambino che chiede, cerca e bussa familiarmente al Cuore di Dio «per poter raccogliere in più grande abbondanza i frutti della grazia battesimale» (LG 44) per sé e tutta la Chiesa in una appartenenza totale al Signore che si prende cura di noi suoi figli da Padre qual è.

Papa Leone ha invitato a fare memoria dell’amore sovrabbondante e gratuito che Dio ha riversato nel cuore quando, venendoci incontro, ci ha chiamati: “Lui ci ha voluti ed eletti, da sempre”. E ha proseguito: “Chiedere, cercare, bussare, vuol dire anche guardare a ritroso alla propria esistenza, riportando alla mente e al cuore quanto il Signore ha compiuto, negli anni, per moltiplicare i talenti, per accrescere e purificare la fede, per rendere più generosa e libera la carità”.

“Il Signore è tutto. Lo è in vari modi: come Creatore e fonte dell’esistenza, come amore che chiama e interpella, come forza che spinge e anima al dono. Senza Lui nulla esiste, nulla ha senso, nulla vale, e il vostro chiedere, cercare e bussare, nella preghiera come nella vita, riguarda pure questa verità. S. Agostino, in proposito, descrive la presenza di Dio nella sua esistenza con immagini bellissime. Parla di una luce che va oltre lo spazio, di una voce non travolta dal tempo, di un sapore mai guastato dalla voracità, di una fame mai spenta dalla sazietà, e conclude: «Ciò amo, quando amo il mio Dio» (Confessioni, 10,6.8). Sono le parole di un mistico, e però sono molto vicine anche al nostro vissuto, manifestando il bisogno di infinito che alberga nel cuore di ogni uomo e donna di questo mondo. Proprio per questo la Chiesa vi affida il compito di essere testimoni viventi del primato di Dio nella vostra esistenza, aiutando più che potete anche i fratelli e le sorelle che incontrate a coltivarne l’amicizia”.

Consacrati e consacrate dunque da costanti innamorati di Dio, come alberi sempre verdi, rigogliosi e carichi di buoni frutti, che ossigenano il mondo disinteressatamente. 

“C’è però un’ultima dimensione della vostra missione – ha dunque continuato – su cui vorrei soffermarmi. Abbiamo sentito il Signore dire agli abitanti di Gerusalemme: «sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia» (Ml 3,20): invitarli, cioè, a sperare in un compimento del loro destino che va oltre il presente. Ciò richiama la dimensione escatologica della vita cristiana, che ci vuole impegnati nel mondo, ma al tempo stesso costantemente protesi verso l’eternità. È un invito per voi ad allargare il “chiedere”, il “cercare” e il “bussare” della preghiera e della vita all’orizzonte eterno che trascende le realtà di questo mondo, per orientarle alla domenica senza tramonto in cui «l’umanità intera entrerà nel […] riposo [di Dio]» (Messale Romano, Prefazio delle domeniche del Tempo Ordinario X). Il Concilio Vaticano II in proposito, vi affida un compito specifico, quando dice che i consacrati sono chiamati in modo particolare ad essere testimoni dei “beni futuri” (LG 44).

ll Papa ha poi concluso dicendoci: “Carissimi, carissime, il Signore, a cui avete donato tutto, vi ha ricambiato con tanta bellezza e ricchezza, e io vorrei esortarvi a farne tesoro e coltivarle”… conservando la semplicità dei “più piccoli” del vangelo: “poveri, miti, affamati di santità, misericordiosi, puri di cuore” (S. Paolo VI).

Maria, Madre di Misericordia e Santa Vergine delle vergini…prega per noi!

di Angela Di Scala

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