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Il grido del povero, le lacrime dei bambini

L’indignazione internazionale

Nel pomeriggio di venerdì 26 settembre 2025 si è svolta l’attesa manifestazione per il popolo palestinese. Tanti – e si spera sempre più – sono i raduni che nel mondo intero stanno facendo sentire la voce di chi oggi non può parlare, ma registra come può e appena può il genocidio che si sta consumando sulla terra natia di Gesù. È dovere di cronaca. È denuncia di un popolo che è allo stremo delle forze e viene decimato quotidianamente. È il grido di aiuto di chi non sa come proteggersi dalle bombe, dalla ferocia e dall’ingiustizia, è il grido di chi non ha più nulla, è il grido di chi non può nutrirsi perché il governo israeliano sta affamando la popolazione palestinese pur di farla allontanare verso sud, indebolirla e colpirla. Tanto male, che non può certamente far cambiare le cose del passato o rendere giustizia nel presente perché rispondere al male col male non ha mai giovato a nessuno né mai gioverà.  

Tanti hanno collaborato, hanno prestato sostegno e hanno partecipato all’evento unendosi al corteo colorato e pacifico partito da Piazza Antica Reggia di Ischia Porto, che ha attraversato Corso Vittoria Colonna, Via Pontano, Via Luigi Mazzella e si è diretto al Piazzale Aragonese di Ischia Ponte.

Abbiamo messo da parte divergenze e diversità di opinioni per il bene dell’essere umano. Perchè quando si tratta di difendere la vita, quando si tratta di garantire sicurezza ai bambini, quanto si tratta di ridare dignità a un popolo così ingiustamente colpito ci si deve unire e gridare insieme: “Assassini, assassini, giù le mani dai bambini!”

Si stimano: sessantamila vittime dal 7 ottobre 2023 di cui 18.000 bambini; mezzo milione di persone, e oltre, a rischio fame. Si prevede che circa 132.000 bambini sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione. La città di Gaza ha ricevuto l’immorale ordine di evacuazione. Dal 16 settembre l’Idf (la forza di difesa israeliana) sta radendo al suolo Gaza City: quasi 700.000 gli sfollati. C’è carestia voluta nel paese, i bambini non vanno a scuola per il terzo anno, non ci sono medicine e antibiotici (fonte: Vatican News). Quattromila bambini hanno subito amputazioni recentemente (fonte: Emergency). Medici senza frontiere ha dovuto sospendere le attività a Gaza anche se continua a supportare, nelle strutture e negli ospedali (fonte: Medici senza frontiere). Più dell’80% delle vittime palestinesi sono civili (fonte: Wired).

Questo è disumano ed è il gravissimo risultato di un (anti)modello sociale che produce povertà e desolazione, che si involve perdendo umanità e pietà. Mai ci si sarebbe aspettati, nel 2025, un colonialismo di tale assurda portata e così spietato. Dov’è il diritto internazionale? Dove il diritto? Uomo, dove sei?

Dal palco allestito a Ischia Ponte per la manifestazione, ad un certo punto, hanno fatto ascoltare il frastuono notturno dell’esplosione delle bombe e delle sirene sul cielo e sulla terra di Gaza, un frastuono ancor più assordante se paragonato alla quiete della baia e della serata che si stava vivendo. “Abbiamo costruito alleanze sul dolore degli altri. Abbiamo fatto scelte geopolitiche, economiche, militari ma senza guardare negli occhi i bambini che ne avrebbero pagato il prezzo. Non possiamo custodire con amore la memoria di Auschwitz e ignorare quella di Gaza, perché la memoria o è per tutti o è strumento di potere” ha espresso padre Fedele, anch’egli chiamato sul palco.

Il giorno 27 anche a Berlino si è svolta una grande manifestazione per la Palestina. Il governo spagnolo ha inoltre vietato agli Stati Uniti di usare le basi di Rota e Moron per inviare armi a Israele (fonte: Euronews). E i portuali di Genova hanno impedito coraggiosamente, per l’ennesima volta, l’imbarco di materiale bellico su una nave diretta a Israele (fonte: Usb).

Il popolo vuole la pace! Il popolo vuole il disarmo! Il popolo vuole il rispetto del diritto internazionale! Già venticinque anni fa la Santa Sede ha firmato un accordo con L’Organizzazione per la liberazione della Palestina e dieci anni fa ha firmato un accordo con lo Stato di Palestina entrato in vigore nel 2016. Il popolo vuole il riconoscimento di quello stato!  

di Angela Di Scala
Foto di Antonello De Rosa

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