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“Vuole Te, chiede Te, cerca Te”

Queste sono le parole con cui lo spirito della famiglia parrocchiale per i festeggiamenti di San Pietro si è rinnovato ed animato anche quest’anno. Un invito fraterno a chiunque cerchi la presenza di Dio nella propria vita, nelle proprie paure e fragilità, come Pietro la cui debolezza è divenuta strumento della Sua potenza. Mossa dalla devozione per l’apostolo Pietro, pescatore e protettore della Parrocchia consacrata al culto della Madonna delle Grazie, la comunità ha portato avanti un calendario particolarmente impegnativo in cui si sono susseguite processioni, giochi con i bambini, adorazione, messe solenni, tra cui, particolarmente sentita, quella presieduta dal nostro Vescovo mons. Carlo Villano per il suo 30° anniversario di Sacerdozio, che ha arricchito la spiritualità dei partecipanti con parole di incoraggiamento ma anche di sfida, e con la sua spontanea partecipazione, prima con un brindisi più intimo e il dono di una maiolica raffigurante la Chiesa di San Pietro e, poi, con una passeggiata tra i vicoli di San Pietro illuminati dalle luminarie e rallegrati dalla Festa del Mare organizzata dai pescatori della zona, sempre presenti e disponibili, che hanno preparato alici fritte e insalata di polpo annaffiati da un ottimo vino locale.

Una serata davvero magica, rinfrancante! Il rintocco delle campane al mattino presto, quando il sole faceva capolino da dietro la cupola, i tramonti che avvolgevano come il manto di Maria, le tradizioni pescherecce: dalla benedizione delle barche e delle reti alle storie e leggende, tramandate di generazione in generazione, raccontate ai bambini delle parrocchie di San Pietro, Portosalvo e San Ciro che alla fine hanno concluso la giornata con un coloratissimo tuffo a mare e una merenda gustosissima! E poi lo spettacolo di fuochi pirotecnici, la tradizionale pasta e fagioli sul sagrato della Chiesa in un’atmosfera di musica e di danza. Questo è ciò che vuole il Signore: avvicinare alla Chiesa, alla preghiera, attraverso piccole e semplici cose. Ci sveste del superfluo per donarci l’essenziale. Il sorriso dei bambini, la disponibilità dei giovani, la partecipazione mai forzata di tutti coloro che, nella maniera e nelle forme più disparate, aiutano e collaborano alla riuscita di una festa che fa battere il cuore anche dopo tantissimi anni.

Un ringraziamento speciale va a tutti i ragazzi dell’oratorio che con la loro disponibilità e il loro entusiasmo hanno reso indimenticabile ogni momento, scegliendo di dedicare il loro tempo e le loro energie per aiutare gli altri, spesso rinunciando a uscite e divertimenti diversi. Ma loro non hanno scelto di seguire la folla, ma di seguire il cuore e di costruire qualcosa di davvero forte e indistruttibile. Sono loro i veri protagonisti di questa storia, e la loro testimonianza di amore e di servizio è un dono prezioso per la comunità. La gioia nel servire, la generosità nel donare tempo e risorse, devono essere un esempio per tutti. “Guardi me, chiami me, ami me” sono le parole di conclusione di questo percorso targato 2025: se cerchiamo Dio, Lui risponde; se Lo chiamiamo, Lui ascolta; se Lo amiamo, Lui ci abbraccia.

Il Suo sguardo si posa sui nostri desideri che trovano pienezza in Lui. Un ringraziamento speciale al Vescovo, a don Gioacchino, a don Damiano Cavallaro, a don Paolo, alle vicine famiglie pastorali di San Ciro Martire e di Santa Maria di Portosalvo, a tutti i chierichetti, al seminarista Danilo, alla comunità presieduta dalle persone che da sempre si spendono regalando esperienza e praticità, ai pescatori, al comitato, a chi non c’era perché sul cammino della vita eterna, a chi era distante e vicino nel cuore, ai collaboratori che lavorano dietro le quinte e a chi è sempre in prima linea, all’oratorio e ai suoi responsabili, ai bambini. Un velo di malinconia avvolge sempre la fine dei festeggiamenti e ciò non può che significare che ogni anno si cercherà di migliorare un po’ di più, illuminati dall’unione di una Famiglia che Dio mette sotto la protezione di San Pietro e della Madonna delle Grazie.

di Paola Mattera

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