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Tutto l’amore dispensato e ricevuto

Domenica 15 giugno, nello splendido scenario architettonico della chiesa neogotica di via Carlo Poerio, a Napoli, la comunità evangelica luterana della città e quelle della Campania tutta hanno vissuto un evento particolarmente toccante: il culto di congedo della Pastora Kirsten Thiele, la quale, dopo ben undici anni di premuroso servizio, ha annunciato il suo prossimo trasferimento a Verona, nel lontano Veneto.

La giornata di intensa calura non ha impedito fortunatamente una folta partecipazione di popolo. Si è notata infatti non solo la presenza dei fedeli luterani ma anche quella di tanti altri provenienti dalle chiese evangeliche sorelle e dalle chiese cattolica e ortodossa.

E non sono mancate le presenze più istituzionali: quelle delle Autorità nazionali della chiesa luterana in Italia, di esponenti dell’amministrazione comunale napoletana e delle delegazioni degli organismi per l’ecumenismo delle diocesi campane, tra le quali Pozzuoli e Ischia.

Nel sermone di saluto, a seguito della lettura di Gv 3,1-8, la Pastora, affiancata dal Decano della chiesa luterana che le ha manifestato calorosamente, a nome di tutti i convenuti, la gratitudine per il servizio svolto, ha espresso tutto il suo rammarico per il fatto di dover lasciare una città entrata ormai potentemente nella sua vita e nella sua storia, visti gli anni trascorsi, ma, al tempo stesso, ha ricordato che questa in fondo è anche la dinamica della vita che non si ferma mai. Si abbandonano certe situazioni per ritrovarne altre diverse, che andranno a dare nuovi stimoli e magari nuove idee. L’importante – ha concluso – è che queste nuove situazioni non vadano mai a far dimenticare o a distruggere ciò che di positivo si è fatto in precedenza, ma che si aggiungano a questo creando così, nella memoria e nel concreto, la traccia di una vita spesa sempre per il bene. In tale ottica, quindi, le distanze geografiche, che rendono indubbiamente più difficile conservare la continuità di una relazione, non potranno mai offuscare tutto l’amore dispensato e ricevuto.

Al termine del culto è stata poi offerta a tutti i presenti, senza distinzioni confessionali, la possibilità di salutare direttamente la Pastora e di renderle omaggio con alcuni doni. Non si è sottratta la piccola delegazione della chiesa ischitana che, nel consegnare i suoi doni, ha voluto anche evocare con un sintetico ma intenso messaggio scritto le emozioni suscitate dalle tante occasioni di fraternità e collaborazione vissute insieme, ricevendo in cambio il commosso ringraziamento della Pastora.

È rimasto invece celato il nome di colui o colei che, da settembre, prenderà il posto di Kirsten Thiele. Qualcuno aveva ipotizzato che tale nome sarebbe stato svelato nel corso stesso della cerimonia, ma così non è stato. Dal canto nostro, possiamo solo auspicare che chi succederà conservi verso il dialogo ecumenico la stessa attenzione dimostrata in questi lunghi anni dalla Pastora Thiele.

Assistendo al culto infatti abbiamo potuto verificare, ancora una volta, come gli elementi che ci uniscono siano di gran lunga superiori a quelli che ci dividono, a partire dal calendario liturgico (si festeggiava anche qui la domenica della Santissima Trinità) e passando per il Credo Apostolico, le preghiere, le traduzioni delle Scritture, i canti. Ci sono anche le differenze naturalmente, e nessuno le vuole negare, ma crediamo che vada ribadito con forza anche il concetto per cui percepire qualcuno come radicalmente separato da noi rischia sempre di aprire la strada a pericolosi atteggiamenti di intolleranza. E un vero cristiano, che vede nel Padre Colui che cerca di riconciliare nel Suo Spirito la tumultuosa Babele delle lingue e delle culture, non può ignorare la potenza di questo messaggio.

Don Enrico Petito

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