PerMicro è la più grande società italiana che si occupa di inclusione finanziaria erogando credito a persone in condizioni di vulnerabilità
Una finanza che si prende cura dei soggetti più fragili valorizzando il patrimonio di idee e generando progetti di microimprese favorendo l’inclusione e l’occupazione. Questo in sintesi quanto emerso dal nuovo studio di PerMicro sull’impatto economico e sociale dell’inclusione finanziaria presentato qualche giorno fa a Torino. “L’inclusione finanziaria può trasformare in profondità le condizioni economiche e sociali di individui e comunità”. Spiegano da PerMicro, la più grande società italiana che si occupa di inclusione finanziaria erogando credito a persone in condizioni di vulnerabilità. L’analisi è stata realizzata da Triadi, spin off del Politecnico di Milano dedicato all’innovazione e all’impatto sociale. La ricerca ha preso in esame gli effetti generati dall’attività di PerMicro nel periodo compreso tra il 2009 e il 2022, delineando un quadro in cui il credito di inclusione si rivela leva concreta di emancipazione, stabilizzazione economica e coesione sociale, creando opportunità in particolare per donne, giovani sotto i 35 anni e cittadini migranti. L’impatto sociale misurato dalla ricerca per il periodo 2009-2022 ha mostrato che sono oltre 9mila i beneficiari del credito concesso da PerMicro, tra persone e microimprese, inizialmente escluse dai canali bancari tradizionali. In 14 anni PerMicro ha registrato una crescita media annua del 30% nelle somme erogate, passando da 1,5 milioni di euro nel 2009 a 26 milioni nel 2022. Sono 3.601 i posti di lavoro creati grazie alle attività imprenditoriali nate con il sostegno di PerMicro. Così, la microfinanza si conferma essere una leva strategica per colmare le disuguaglianze, promuovere la giustizia sociale e rafforzare il tessuto economico del Paese.
Tra le tante storie di microcredito sostenute e raccontate nel sito web di PerMicro c’è quella di Teresa. Tutto è nato grazie alla passione per la buona cucina. In passato Teresa era impiegata in un’azienda edile e di consulenza immobiliare, dopo la separazione da suo marito è andata a lavorare in un’azienda impegnata nell’ambito dell’allestimento di negozi e ristoranti. Ma, nel 2022 si è accorta di avere una stanchezza, che scoprirà essere legata a una patologia di cui soffre. Nello stesso anno il genero si ammala gravemente, lasciando soli la figlia di Teresa e i loro tre figli. Sembrava che tutto il mondo le fosse caduto addosso ed il primo pensiero era andato ai nipoti. Come reagire e ripartire. Così Teresa decide di partecipare al bando “Resto al Sud” presentando il progetto di una tavola calda, “La Cucina di Nonna Tetta”, una trattoria tipica nata nel 2023 in provincia di Salerno. In questa avventura è accompagnata dalla figlia, che l’aiuta part-time, e da due collaboratrici entrambe cinquantenni.
Altra storia al femminile. Sally è arrivata dall’Egitto ed ha subito pensato a come mettere a frutto la sua laurea nel settore di decorazioni e arredo creativo. Così, in un primo momento con dei soci, successivamente per conto proprio, Sally ha avviato dal 2015 la sua ditta individuale dedicata alla vendita diretta di fiori, piante e articoli da regalo. Il negozio “Fiori Pace&Amore” e si trova a Roma. Negli anni ha ampliato la sua clientela. Prima un chiosco di fiori, poi un banco al mercato, ora un negozio più grande. “Il mio negozio è il mio sogno: i fiori hanno avuto e hanno tuttora un effetto terapeutico nella mia vita. Restare ogni giorno immersa nel loro profumo e colore mi ha aiutato ad affrontare molti problemi familiari, per questo motivo ho voluto chiamare il mio negozio Pace e Amore, per la sensazione che provo entrando ogni mattina qui dentro”.
di Costantino Coros, Sir