L’arrivo del busto raffigurante Santa Restituta nella nostra parrocchia è stato un momento bellissimo anche per i bambini del catechismo. Essi, infatti, avendo saputo di questo evento straordinario, volevano conoscere qualcosa in più della storia e della vita della Santa proveniente dall’Africa. I bambini erano stati impegnati, fin dal primo pomeriggio del sabato, nella preparazione di piccoli gigli bianchi di carta, particolarmente elaborati, che sarebbero serviti a festeggiare l’arrivo della Santa. Il fiore di carta è stato realizzato rendendo i petali mediante la forma della mano dei bambini ritagliata e ripiegata a cono, su carta. All’interno, un lungo scovolino giallo, che i bambini hanno attorcigliato, serviva da stelo e terminava in un gambo rivestito di carta crespa verde. Alla fine, il fiore, così realizzato, è stato unito alle belle bandierine rosse con le iniziali della Santa in giallo: l’effetto finale è stato degno di nota. Così preparati, i bambini festosi, unitamente alla banda musicale, hanno accompagnato la processione con la statua di San Giovan Giuseppe che andava incontro all’altra patrona dell’isola.
Il giorno dopo, la domenica pomeriggio, i bambini si sono ritrovati in chiesa, ove erano esposte le sacre immagini dei due nostri cari Santi Patroni, finalmente riuniti. È sembrato che i due santi avessero tante cose da dire ai nostri bambini, soprattutto che la Santità inizia dal far bene le piccole cose, per amore, tutti i giorni. Hanno potuto ascoltare, così, la storia della vita di Santa Restituta apprendendo che si trattava di una giovane martire cristiana del III secolo dopo Cristo, appartenente alla comunità nordafricana di Cartagine.
Diverse le impressioni suscitate nei bambini dal racconto ascoltato. Isabella, per esempio, ci ha detto di essere stata molto colpita dal significato della parola martire e soprattutto dalla circostanza che la nostra patrona è stata disposta a morire pur di non rinunciare alla sua fede. Sine Dominico non possumus vivere. Senza celebrazione eucaristica non possiamo vivere, era il motto dei martiri di Abitinia. Per questo Santa Restituta è considerata la martire dell’Eucarestia per eccellenza. Daniela è rimasta impressionata dal coraggio mostrato da Santa Restituta che, neanche sotto tortura, ha negato il suo amore per Gesù Eucarestia. Luca, invece, spinto dalla curiosità, ha voluto conoscere la storia dei 49 martiri di Abitinia e dei fatti che li riguardavano.
I bambini si sono poi trasferiti in congrega, dove era allestita la mostra dedicata ai miracoli eucaristici in Italia. Si tratta di una piccola parte di una mostra più grande ideata originariamente dal giovane Beato Carlo Acutis. È stato interessante sapere che il futuro Santo, fin dalla tenera età di sette anni, andava a messa tutti i giorni. La visita alla mostra è stata di particolare interesse come ci ha confermato Luca, tra i più attenti. Daniela non riusciva a comprendere come mai, in qualche caso, era il prete stesso a non credere nella presenza di Gesù vivo nel pane eucaristico, come raccontato dal video che hanno visto nell’ultima tappa. I bambini, infatti, hanno concluso il pomeriggio in visita alla vicina sala Aenaria, dove hanno assistito a due video. Il secondo dei quali raffigurante la rappresentazione annuale dell’arrivo delle spoglie della Santa nella baia di San Montano a Lacco Ameno. La tradizione ultramillenaria narra che all’arrivo, sulla spiaggia, siano fioriti centinaia di gigli bianchi. I bambini sono rimasti stupidi dal racconto di questo vero e proprio straordinario miracolo, come ci ha detto Isabella.
La serata si è conclusa in casa parrocchiale tutti insieme a giocare e festeggiare con qualche buon dolce e a celebrare la grande gioia dello stare insieme.
di Nunzia Eletto



