Il Parroco don Pasquale Trani, nel giorno della Santa Pasqua, ha annunciato alla parrocchia di Ischia Ponte lo straordinario arrivo – anche se per pochi giorni – della venerata immagine di Santa Restituta, celeste Patrona della nostra isola. Subito, l’intera comunità, festosa e piena di gioia, si è adoperata affinché l’accoglienza alla Santa Patrona fosse una ricorrenza indimenticabile.
3 maggio 2025. La Venerabile Collegiata dello Spirito Santo è tutta un profumo di gigli. Ogni angolo è fiorito. A cosa si deve tutto questo? Nell’aria si percepisce un profumo di festa nuova, diversa, forse unica. Il borgo di Ischia Ponte è in festa per Santa Restituta, celeste patrona dell’isola d’Ischia. Il suo venerato simulacro arriva straordinariamente tra di noi per pochi giorni in occasione dell’Anno Santo. Il sole illumina ogni cosa, è un evento unico, si sente, si percepisce, si vive. È tutto un tripudio di stendardi e labari, marce festose e spari, preghiere e suppliche, inni e canti.
È un esultare di sguardi e di mani giunte. Tutto sembra inverosimile: Restituta è davvero arrivata a Ischia Ponte, Giovan Giuseppe è davvero accanto a Restituta, e insieme ci sorridono, ci proteggono, ci custodiscono. Le comunità di Lacco Ameno e di Ischia Ponte si incontrano per stringersi insieme in un palpito d’amore. Così la comunità di Santa Maria Assunta, accoglie la vergine Restituta come Lucina accolse la martire alla località denominata ad ripas, con amore, commozione e trepida devozione.
Quegli occhi ripieni di infinita dolcezza arrivano dritti al cuore, Restituta viene a sanare i cuori, asciugare lacrime, affermare che anche oggi, in questi tempi duri e dolorosi, Sine Dominicum vivere non possumus! La gioia dell’incontro sta nel ritrovarsi, nel riconoscersi, anche attraverso un simulacro. La comunità è tale solo quando crede, vive e spera. Spera che quello che gli è stato donato, non gli venga negato. Ogni rumore ha un colore, ogni emozione un suono, ogni fragore un perché.
Il Castello Aragonese, tinteggiato di un tramonto rossastro, accoglie il popolo e i venerati simulacri per la celebrazione Eucaristica, centro e fulcro della nostra vita. Sono stati giorni di grazia, giorni solenni e riflessivi: l’Eucarestia, il martirio, la testimonianza e la Santità hanno riecheggiato in noi, e a noi? A noi, che oggi scriviamo la storia di questo nostro tempo, cosa rimane? Rimane l’orgoglio di aver lasciato alle nostre generazioni ricordi indelebili, date incise nei cuori, scenari e immagini piene di fede e devozione. Restituta è venuta per portare ancora una volta nella nostra vita il Cristo Signore! L’unico vero bene, l’autore della vita, l’amato del cuore. Gli occhi luminosi di Restituta hanno lasciato la nostra parrocchia, ma, nel nostro cuore, i pochi giorni trascorsi insieme rimarranno impressi nel nostro cuore. Stare alla scuola di Restituta ci ha fatto sentire ancora una volta, figli amati, carichi di Cristo, saldi nella fede. A noi, umili custodi, semplici devoti, rimane la gratitudine al Sommo Bene per aver preparato e fatto vivere questo straordinario evento.
di Giorgio Migliaccio







