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Come cittadino, come credente, come testimone della sofferenza umana, non posso tacere

Mentre si sta consumando la tragedia di Gaza e un popolo rischia di scomparire sotto le bombe, l’Italia acquista tecnologie militari da Israele. È un tradimento dei valori che dovrebbero guidare le scelte pubbliche.

Devo purtroppo constatare che in Parlamento bastano cinque minuti per votare milioni di euro destinati a nuove tecnologie di guerra. È quanto avvenuto nella Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, dove, senza alcun vero dibattito, è stato approvato lo schema di decreto ministeriale SMD 19/2024. Si tratta della prosecuzione di un programma militare di lungo periodo per la dotazione di sofisticati sistemi “Multi-Missione Multi-Sensore” (MMMS) montati su aerei Gulfstream G550. Stiamo parlando dell’Atto di Governo n. 264 sottoposto a parere parlamentare. Il suo esame è durato dalle ore 13.40 alle 13.45 del 6 maggio.

Tutto questo, ripeto, in cinque minuti. E con un silenzio assordante su un fatto gravissimo: la tecnologia alla base di questi sistemi è israeliana. Una tecnologia nata da decenni di occupazione, repressione e controllo militare su un intero popolo. Mentre a Gaza si muore, mentre l’opinione pubblica internazionale si interroga sui crimini di guerra di Netanyahu, l’Italia rafforza i suoi legami militari con l’apparato bellico israeliano. E lo fa nel modo peggiore: senza trasparenza, senza discussione, senza che i parlamentari stessi – in molti casi – siano pienamente consapevoli di ciò che votano. Infatti, nei resoconti parlamentari viene omessa la parola Israele. Non viene scritto che queste tecnologie vengono da Israele, dal suo complesso industriale-militare.

In questo Atto di Governo n. 264 si perpetua la segretezza, e questo lo si riscontra nel linguaggio criptico degli atti parlamentari, nei tempi compressi che impediscono ogni approfondimento.

Come cittadino, come credente, come testimone della sofferenza umana, non posso tacere. Questo voto frettoloso e opaco è una ferita alla democrazia. È un insulto al dolore delle vittime dei conflitti armati. È un tradimento dei valori di pace, giustizia e solidarietà che dovrebbero guidare le scelte pubbliche.

È assurdo che questo accordo commerciale militare avvenga in un momento in cui si sta consumando la tragedia di Gaza. Mentre un popolo rischia di scomparire sotto le bombe, l’Italia stringe accordi con Israele per rendere ancora più terribile e devastante la guerra. Dovremmo boicottare il governo di Netanyahu e invece acquistiamo i sistemi d’arma israeliani.

Chiedo ai parlamentari di risvegliarsi dal torpore. Chiedo ai cittadini di informarsi, di vigilare, di opporsi. Chiedo alla stampa di fare il suo dovere. E chiedo, infine, alla coscienza collettiva di interrogarsi: in silenzio stiamo per acquistare da Israele delle tecnologie di morte. Diciamo stop, contattiamo i parlamentari, poniamoli di fronte alle loro responsabilità! E boicottiamo l’apparato bellico di Israele.

Mobilitiamoci inoltre per interrompere il memorandum d’intesa militare con Israele

Dal 2003 l’Italia ha un accordo militare con Israele che consente lo scambio di tecnologie, brevetti, software e informazioni riservate, coperto da segreto militare.

Questo Memorandum d’intesa, ratificato nel 2005, si rinnova automaticamente ogni 5 anni. Il prossimo rinnovo avverrà l’8 giugno 2025.

Mai denunciato, mai discusso pubblicamente, ha accompagnato tutte le più gravi operazioni militari contro la popolazione civile di Gaza, da Piombo Fuso (2008-09) a Margine Protettivo (2014), fino all’attuale offensiva che secondo la Corte Internazionale di Giustizia configura un plausibile genocidio.

Gli esperti delle Nazioni Unite hanno ribadito l’obbligo legale di imporre un embargo sulle armi a Israele il 20 giugno 2024 e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha lanciato un appello urgente per fermare il commercio di armi con Israele, firmato da questi esperti. La Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati e Israele ha rilasciato un’interpretazione dettagliata degli obblighi legali degli stati, avvisando che “questa restrizione sulle relazioni militari si applica anche alla cooperazione in ricerca e sviluppo con Israele, all’impegno in esercitazioni militari e di addestramento congiunti con Israele e a qualsiasi importazione da Israele che fornisca finanziamenti e sostegno economico a Israele per mantenere l’occupazione illegale”.

Collaborare con un governo che bombarda ospedali, scuole e campi profughi è complicità.

Occorre chiedere al Governo italiano di denunciare il Memorandum entro la scadenza dell’8 giugno 2025.

Padre Alex Zanotelli

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