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Omelia del Vescovo Carloin occasione della Messa esequiale per don Stanislaw Czaplincki

At 5,27b-.40b-41;Ap5,11-14; Gv14,6b.9c

Il Vangelo di domenica scorsa ci ha presentato il brano di Giovanni nel quale vediamo i discepoli, dopo la morte di Gesù, tornati alle loro attività quotidiane. Sono disorientati e anche delusi, la pesca della notte non è fruttuosa, nonostante l’impegno, e tra i discepoli serpeggia lo sconforto. È la lontananza da Gesù che produce questo effetto, il non avere più presente il suo insegnamento, per tale motivo Gesù si manifesta loro – per la terza volta – per fornire segni, per dare consigli, per spronare i discepoli. Nella omelia pronunciata dal Vescovo per la celebrazione esequiale per il caro don Stanislaw questa immagine è il simbolo della capacità che i discepoli di Gesù devono avere nel riconoscere Gesù anche in sua assenza. Il Maestro invita a gettare le reti dal lato destro della barca, invita a non avere paura, a continuare anche nelle difficoltà e di fronte agli insuccessi. I discepoli sono pescatori di uomini, e pescatore di uomini – ha detto il Vescovo – è stato anche don Stanislaw in tutta la sua vita, dedicata all’annuncio della Parola:

«Credo che in tutta la sua vita sacerdotale don Stanislaw abbia accompagnato tante donne e tanti uomini nel loro cammino di vita spirituale e li ha portati all’incontro con il Signore e questa è diventata la sua testimonianza, il racconto della sua vocazione, ha annunciato a tutti coloro che incontrava il suo rapporto con il Signore, fino alla fine della sua vita: questo è quello che ha testimoniato fino agli ultimi giorni, invitando sempre tutti ad alzare lo sguardo verso il Signore, per fare la sua volontà».

Uomo della condivisione, della testimonianza e dell’amore verso il Signore, gioia per il suo ministero, queste le caratteristiche di questo dolce sacerdote approdato su un’isola dalla quale è rimasto incantato al punto da decidere di non tornare più nel suo paese di origine e di farsi incardinare nella nostra Diocesi. Le comunità da lui seguite, presenti alle esequie, che si sono svolte presso la Parrocchia Santa Maria di Portosalvo, sono state – ha aggiunto il Vescovo – testimonianza di quanto nel suo mandato, fino alla fine, è stato capace di operare.

Colpisce anche che la sua morte sia avvenuta nel giorno in cui la Chiesa fa memoria della Madonna di Czestochowa, cara alla sensibilità polacca:

«Non può essere un caso. Per noi che abbiamo fede è segno della volontà di Dio. La morte è certamente un momento di dolore, ma noi la morte non la vogliamo vivere in maniera disperata, senza speranza, credo che Maria vergine di Czestochowa questo ce lo stia dicendo: la morte di don Stanislaw è ingresso nella vita nuova: da oggi il suo volto contempla il volto di Dio. Possa il Signore accogliere questo suo figlio tra le sue braccia».

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