Le parole dell’annuncio di sua Eminenza, il Card Farrell:
“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco.
Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa.
Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio e amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.
Il Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI, nel dare l’annuncio, ha detto:
“È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa. Affidiamo all’abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco, nella certezza, come lui stesso ci ha insegnato, che “tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre”.
Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale.”
Messaggio del Vescovo Carlo
Noi, Chiese di Pozzuoli e di Ischia, esprimiamo profondo dolore per la morte di Papa Francesco.
Con animo grato al Signore della Vita, rendiamo grazie per il dono che è stato per la Chiesa e per il mondo intero: Papa Francesco ci ha saputo indicare con forza e umiltà la via dell’evangelizzazione in chiave missionaria e sinodale, aiutandoci a riscoprire la bellezza di essere fratelli e sorelle in cammino.
Portiamo con noi il suo instancabile impegno per la pace, la scelta coraggiosa del dialogo come unica via, il suo invito costante a far tacere le armi.Papa Francesco ha richiamato con forza tutta la Chiesa a vivere il Vangelo nella prossimità, abitando le periferie geografiche ed esistenziali, senza mai voltarsi dall’altra parte.
Grati al Signore per il dono di Papa Francesco, lo affidiamo ora all’Amore e alla Misericordia del Padre. Preghiamo per Lui: la Vergine Maria, Regina degli Apostoli e Madre della Chiesa, accolga Papa Francesco in Paradiso.
Biografia del Santo Padre Francesco
Il primo Papa giunto dalle Americhe è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, eletto al Soglio Pontificio il 13 marzo 2013 a 76 anni. Arcivescovo di Buenos Aires dal 1998, è stato una figura di spicco dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus.
«La mia gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una volta per spiegare la scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. Ai suoi preti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, «è quella che de Lubac chiama mondanità spirituale», che significa «mettere al centro se stessi». E quando cita la giustizia sociale, invita a riprendere in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le beatitudini. Nonostante il carattere schivo è divenuto un punto di riferimento per le sue prese di posizione durante la crisi economica che ha sconvolto il Paese nel 2001.
Nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936, è figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario fa il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli.
Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano e passando poi al noviziato della Compagnia di Gesù. Ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969, il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Sarà s. Giovanni Paolo II a nominarlo vescovo nel 1992, poi cardinale nel 2001. Come motto, Bergoglio sceglie Miserando atque eligendo e nello stemma i inserisce il cristogramma ihs, simbolo della Compagnia di Gesù.
In America latina la sua figura diventerà sempre più popolare. Come arcivescovo di Buenos Aires — tre milioni di abitanti — pensa a un progetto missionario incentrato sulla comunione e sull’evangelizzazione. Quattro gli obiettivi principali: comunità aperte e fraterne; protagonismo di un laicato consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni abitante della città; assistenza ai poveri e ai malati. Invita preti e laici a lavorare insieme. Nel settembre 2009 lancia a livello nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario dell’indipendenza del Paese: duecento opere di carità da realizzare entro il 2016. E, in chiave continentale, nutre forti speranze sull’onda del messaggio della Conferenza di Aparecida nel 2007, fino a definirlo «l’Evangelii nuntiandi dell’America Latina».
Alla sua elezione al Soglio di Pietro, il 13 marzo 2013, sceglie un nome mai usato prima dai pontefici, quello del Poverello d’Assisi, e dà inizio a un pontificato caratterizzato da una forte impronta riformista e da un’attenzione particolare alle periferie esistenziali e materiali.
Fin dalla sua messa d’insediamento sottolinea l’importanza della tenerezza e della misericordia, temi che diventeranno centrali nel suo pontificato, volto a promuovere una Chiesa più inclusiva e aperta. Così, nella sua esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” del 2013, delinea una visione missionaria della Chiesa, invitando i fedeli a uscire verso le periferie e a impegnarsi attivamente nella società. Sarà poi l’enciclica “Laudato Si’” pubblicata nel 2015, a richiamare l’umanità a prendersi cura della creazione e a combattere i cambiamenti climatici. Questo documento ha avuto un’eco significativa a livello globale, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi ambientale e sull’importanza della sostenibilità.
Altro punto centrale del suo pontificato è stato la riforma della Curia romana, così da renderla più efficiente e al servizio delle Chiese locali, con la creazione di nuovi dicasteri e una maggiore inclusione delle donne nelle posizioni decisionali all’interno della Chiesa.
Numerosissimi i suoi viaggi apostolici in tutto il mondo, tra questi, spiccano le visite in Terra Santa nel 2014, in America Latina e negli Stati Uniti nel 2015, il viaggio in Myanmar e Bangladesh nel 2017, fino a quello del settembre 2024 in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore.
Questi viaggi non solo hanno rafforzato i legami con le comunità cattoliche locali, ma hanno anche posto l’accento su questioni globali come la pace, la giustizia sociale e i diritti umani.
Nel febbraio 2022, Papa Francesco ha convocato il Sinodo sulla sinodalità, invitando i cattolici di tutto il mondo a partecipare attivamente alla vita della Chiesa, così che questa fosse più partecipativa.
A noi laici resta forse più di tutti, questo suo “testamento”: il dovere dell’impegno e l’invito al dialogo in modo aperto, così da costruire veramente la Pace.