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Grazie per questa storia d’amore

Dal 2002, lungo il mese di marzo, in tutte le comunità del Rinnovamento nello Spirito, dalla valle d’Aosta alla Sicilia, dalla Sardegna al Friuli, dalla Puglia alla Liguria, dalla Lombardia alla Calabria e così via in ogni regione d’Italia e anche in Svizzera, Francia e Germania, si vive, celebra e “festeggia” l’approvazione definitiva dello statuto del RnS da parte del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana.

Il 14 marzo 2002 una delegazione del Rinnovamento venne ricevuta da san Giovanni Paolo II in Vaticano in udienza, la quarta, caduta esattamente nel 30° anniversario della nascita del Rinnovamento in Italia.

«Il Rinnovamento nello Spirito può considerarsi un dono speciale dello Spirito Santo alla Chiesa in questo nostro tempo. Nato nella Chiesa e per la Chiesa, il vostro è un Movimento nel quale, alla luce del Vangelo, si fa esperienza dell’incontro vivo con Gesù, di fedeltà a Dio nella preghiera personale e comunitaria, di ascolto fiducioso della sua Parola, di riscoperta vitale dei Sacramenti, ma anche di coraggio nelle prove e di speranza nelle tribolazioni». G.P.II – 14/03/2002

Queste parole, fonte di incoraggiamento e gioia per ognuno di noi e che costituirono una pietra miliare del nostro cammino, sono una esortazione perenne a non perdere mai la speranza, per noi stessi e per il mondo intero, a non demordere nell’Annuncio della Vita Nuova, e a non cadere mai nello sconforto nei momenti inevitabili della prova. La festa del Ringraziamento è infatti l’occasione per fare memoria insieme ai fratelli delle meraviglie del Signore, è un tempo di grazia, un Kairòs dello spirito, un’occasione speciale per testimoniare la Gioia dell’incontro personale con Cristo, in special modo in questo anno Giubilare.

A 23 anni di distanza da quel giorno memorabile, e a quasi 40 anni dal sorgere della prima cellula del Rinnovamento nello Spirito qui a Ischia, ci siamo ritrovati domenica 23 marzo anche noi, le cinque comunità della nostra diocesi, a vivere l’annuale festa del Ringraziamento in uno spirito di vera comunione fra noi e intimità con Dio, da cui sola discende la vera fraternità.

Nella sala di Villa Joseph a Casamicciola, sotto lo sguardo amorevole del custode della Chiesa, la giornata è stata caratterizzata da momenti diversi che insieme hanno costituito l’opera che lo Spirito ha disegnato in noi e attraverso di noi, sue matite, nelle nostre comunità.

La preghiera comunitaria e l’Annuncio della Parola hanno tratteggiato, forse come mai prima, il significato vero, profondo e immediato dell’Evangelizzazione. La relatrice, Raffaella Giugliano, anziana del cammino proveniente dalla diocesi di Salerno, in una narrazione sapienziale delle proprie esperienze di vita a partire dalla fanciullezza fino alla sua attuale condizione di moglie e madre di due giovani uomini, di animatrice del Rinnovamento e di educatrice di ragazzi, ha spalancato dinanzi ai cuori di tutti orizzonti di testimonianza, di azione e di missione. Ha delineato il profilo della chiesa in uscita senza slogan, senza fronzoli, senza vane pretese di efficientismo spesso sterile, ma incarnando la figura di un testimone orante, in ascolto, attento alle iniziative dello Spirito che giungono a sollecitarci attraverso le povertà e la fame di amore di ogni prossimo.

L’Amore è esigente, ma esige solo altro amore. Il segno di una vita donata lo abbiamo sintetizzato in una matita colorata, bella e lucida, ma che non serve a nulla se non utilizzata per colorare il mondo intorno a noi con la grazia dei carismi. Tanta “difficile” semplicità ha risuonato poi nell’omelia di Mons. Carlo Villano, e prima ancora nel suo modo di stare con noi. Il suo sorriso e la sua attenzione hanno riscaldato il cuore di tutti, e ci hanno offerto un ulteriore esempio della cifra della missione.

Ci siamo ritrovati come famiglia di famiglie, a pregare per le necessità di ogni nucleo familiare, esortati in questo da Marianna e dalla testimonianza viva di Loretta, che con generosità ha offerto il racconto degli ultimi mesi vissuti accanto alla madre ammalata e insieme ai fratelli con cui si è “ritrovata”, lasciandoci il senso ultimo della famiglia: vivere in pace accettandosi reciprocamente.

L’ultima immagine arriva nel momento in cui abbiamo pregato per i responsabili dei vari ambiti di servizio e impegno negli ambienti di vita – musica e canto, animazione della preghiera, accoglienza, intercessione, giovani e famiglie: eccoci rappresentati nell’immaginazione dello spirito come un’automobile! Singoli pezzi da assemblare per bene e poi…START

di Rosaria Colella, Coordinatrice diocesana

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