Gesù, nel Vangelo di Giovanni, invita ad adorare Dio in Spirito e verità. Un’adorazione autentica che supera il ritualismo, richiedendo trasformazione interiore e conoscenza profonda
“Adorare Dio in Spirito e verità” è un’espressione presente nel Vangelo di Giovanni, capitolo 4, versetto 24, dove Gesù parla con la donna samaritana presso il pozzo di Giacobbe. In questo contesto, Gesù spiega che l’adorazione autentica non è legata a un luogo specifico, come il tempio di Gerusalemme, ma piuttosto alla condizione interiore del credente. Adorare in “Spirito” significa che l’adorazione deve essere guidata dallo Spirito Santo, trascendendo il ritualismo esteriore e raggiungendo una comunione sincera e viva con Dio. In altre parole, l’adorazione non riguarda semplicemente una serie di pratiche fisiche o formali, ma deve coinvolgere il nostro spirito e la nostra anima. Adorare in “verità” significa che l’adorazione deve essere basata sulla verità rivelata da Dio, in linea con gli insegnamenti di Gesù e delle Scritture.
Questa verità riguarda la conoscenza di Dio e della sua natura, che dovrebbe permeare il modo in cui lo adoriamo, portandoci a una relazione autentica e intima con Lui. Nel brano di Giovanni 4:19-24, la conversazione tra Gesù e la donna samaritana si svolge attorno a questioni di culto. La donna menziona la disputa tra Giudei e Samaritani riguardo al luogo corretto per adorare Dio. Gesù risponde spostando l’enfasi dal luogo fisico dell’adorazione alla qualità e natura dell’atto stesso. Adorare in Spirito implica che la persona è influenzata dallo Spirito Santo, che trasforma il cuore e la mente del credente per avere una relazione più profonda con Dio. Si sottolinea una pratica di fede che viene dall’interno, piuttosto che essere limitata a cerimonie o riti esteriori. La verità si riferisce a quella rivelata nelle Scritture e personificata in Gesù Cristo stesso. Conoscere e comprendere la verità di Chi è Dio e ciò che ha compiuto attraverso Cristo è fondamentale per una vera adorazione. La verità può anche implicare un atteggiamento di onestà e sincerità davanti a Dio, senza ipocrisie. Questo tipo di adorazione promuove una relazione personale con Dio piuttosto che un sistema puramente ritualistico o legalistico. Abbraccia l’universalità dell’adorazione, indicando che ogni luogo può essere adatto per adorare, purché sia fatto in Spirito e verità. Chiede una trasformazione e rinnovamento personale, invitando i credenti a vivere una vita coerente con la verità del Vangelo. Invita le comunità di credenti a riflettere sul loro modo di vivere e manifestare la loro fede, mettendo l’accento sulle relazioni interiori piuttosto che su mere osservanze rituali. Adorare in Spirito e verità rappresenta un approccio alla vita cristiana che invita a una relazione autentica, personale e trasformante con Dio.
Quindi l’invito rivolto ai cristiani di adorare Dio “in Spirito e verità” porta con sé diverse chiavi di lettura per la vita del credente. La vera adorazione richiede una crescita continua nella conoscenza di Dio, incoraggiando i credenti a cercare una comprensione più profonda delle Scritture e una vita in sintonia con lo Spirito Santo. In questo modo, adorare in Spirito e verità diventa una chiamata a vivere una vita cristiana integrata e sincera, influenzata costantemente dallo Spirito di Dio e fondata sulla verità del suo amore e della sua giustizia.
di Paolo Morocutti – Sir