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Festa della vita consacrata

Festa della presentazione di Gesù al Tempio

La festa della Presentazione di Gesù al tempio è denominata anche Festa della Luce soprattutto in Oriente, in quanto Gesù è la Luce vera che viene a illuminare e salvare le genti. Festa dell’”incontro” di Simeone e Anna con il Messia. Simeone, uomo giusto e pio, attendeva il Salvatore vivendo nel Tempio, trascorrendo i suoi anni nella preghiera. Illuminato dallo Spirito Santo, recatosi al tempio come ogni giorno, tra l’immensa folla riconosce il Messia nel Bambino tenuto tra le braccia da Maria, riconosce questa coppia di genitori semplici, poveri, e vede avverarsi la profezia. Un incontro con il Messia: l ‘atteso da secoli. Simeone prende in braccio il Bambino e proclama una preghiera di lode a Dio per aver adempiuto la promessa di fargli vedere il Messia prima della sua morte. Così la profetessa Anna, anch’essa a servizio del tempio, vede nel Bambino il Messia e comincia ad annunciare a tutti la grande notizia.

In questo stupendo contesto di festa religiosa si inserisce la festa della vita consacrata che da anni ricorre il 2 febbraio: una giornata di incontro delle Religiose e dei Religiosi che risiedono sull’Isola, trascorsa nel convento dei Frati francescani a Ischia. Il nostro Vescovo, Mons. Carlo Villano – presente tra noi – dopo i saluti ha parlato al gruppo delineando la preziosa presenza dei consacrati e delle consacrate nella Chiesa. Essi, vivendo I loro diversi “carismi” e la spiritualità dei Fondatori o delle Fondatrici, sono una testimonianza concreta del Vangelo. Con la professione del voto di povertà – ha sottolineato il Vescovo – ricordano al mondo la “relatività” dei beni materiali; con il voto di castità invitano a scoprire l’amore come sinonimo di riconciliazione, a vivere dando spazio e libertà all’altro, a creare relazioni di comunione. E con il voto di obbedienza aiutano a comprendere che è importante in una società far prevalere il bene comune e annullare tante forme di poteri e oppressioni. Il Vescovo si è soffermato ulteriormente sulla vita di comunità esortando i presenti a continuare a rafforzare il grande valore della vita comunitaria per testimoniare all’umanità il valore della fratellanza, del perdono, della comprensione reciproca, perché siamo fratelli avendo tutti lo stesso Padre: Dio.

È seguita la Santa Messa iniziata con il rito della luce e poi con la Parola portata all’altare da due Suore africane che in processione, cantando e danzando, l’hanno deposta sull’ambone. Il Vescovo nell’omelia ha presentato le figure di Simeone e di Anna e si è quindi soffermato sulla giornata della vita la cui ricorrenza da tempo si festeggia il 2 febbraio. La vita è dono di Dio, è sacra, e va rispettata in tutte le sue fasi. Ha richiamato l’attenzione sui vari errori che oggi si commettono con superficialità e indifferenza verso questo grande dono che tutti abbiamo il dovere di custodire. Al termine della sacra funzione si sono condivisi momenti di fraternità con il pranzo che ha favorito la conoscenza tra noi provenienti da diversi Stati o Continenti.

di Suor Teresa Ritucci

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