Login

Lost your password?
Don't have an account? Sign Up

Veglia diocesana di preghiera per l’unità dei cristiani

Mercoledì 22 gennaio la nostra chiesa di Ischia ha vissuto un grande momento di grazia. Nella cornice della chiesa giubilare nonché santuario diocesano di san Giovan Giuseppe della Croce, parrocchia di santa Maria Assunta, si è tenuta la veglia diocesana di preghiera per l’unità dei cristiani, pensata nel quadro della consueta “Settimana di Preghiera per l’Unità” prevista e preparata ogni anno nel mese di gennaio dal Consiglio Ecumenico delle Chiese.

A presiedere l’evento, la pastora luterana Kirsten Thiele, presente a Napoli e sulla nostra isola da più di un decennio, e il nostro vescovo, monsignor Carlo Villano.

Molto brevi ma significativi gli interventi dei due celebranti a commento della serata di condivisione e del versetto biblico scelto quest’anno come filo conduttore per la preghiera e la riflessione dei fedeli dai monaci della Comunità Ecumenica di Bose in Piemonte: “Credi tu questo?” (Giovanni 11,26).

La pastora Thiele, annunciando l’intento della chiesa luterana di procedere all’omissione dal Credo di Nicea – Costantinopoli della proposizione relativa al Filioque, non presente nel testo originario, al fine di favorire una piena riconciliazione con le chiese ortodosse, ha aggiunto l’auspicio che si possa ritenere chiusa per sempre la stagione degli acerrimi conflitti dogmatici sulla Persona del Cristo.

Come Marta infatti, la sorella di Lazzaro richiamata nel versetto sopra citato del vangelo giovanneo, risponde a quella sollecitazione del Signore riconoscendo immediatamente in Lui, senza superare esami di teologia, il Cristo, l’inviato “che deve venire nel mondo”, il Signore della Vita rivestito di una potenza e autorità che vengono dall’Alto, così, allo stesso modo – ha aggiunto ancora la pastora – è forse arrivato il momento per tutti i cristiani di aderire e di ritrovarsi in questa medesima fede “più semplice”, ovvero non più ossessionata dai tentativi di razionalizzare e comprendere nei dettagli tutti gli aspetti del Mistero, per definizione inesauribile, di Cristo e del Padre.

Il nostro vescovo Carlo, dopo aver accennato al valore incalcolabile di quella straordinaria eredità, tuttora condivisa da tutte le grandi confessioni cristiane storiche, che è il Credo niceno, di cui ricorrono quest’anno i 1700 anni dalla stesura, ha commentato anche il versetto di Matteo 18,20 (“Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”). Il riconoscimento di questa Presenza che di per sé stessa – ha detto il vescovo – appare già invito inequivocabile all’unità e alla concordia, non può non trasformarsi in un dovere di testimonianza concreta, e quindi vissuta, di autentica unità tra tutti i credenti, che sarà poi sempre più cementata dalla Grazia divina.

Da sottolineare inoltre anche la generosa e attenta partecipazione del popolo di Dio. Numerosi fedeli, giunti da tutte le parrocchie della nostra diocesi, hanno riempito l’aula ecclesiale accogliendo e salutando con trasporto, non solo la pastora e il vescovo, ma anche i rappresentanti dell’Esercito della Salvezza e delle comunità di credenti ucraina e rumena presenti sul nostro territorio e convenuti con uguale entusiasmo.

Ci si consenta di dire che in questo mondo sempre più pluralista – in cui sorgono come funghi comunità che si dicono cristiane pur essendosi completamente sganciate dal patrimonio teologico e liturgico delle tre tradizioni storiche, cattolica, protestante e ortodossa – è stato davvero edificante vedere così tanti fedeli di diversa estrazione che, consapevoli dei comuni fondamenti della Parola e del Credo niceno, hanno scelto di incoraggiare la via verso l’unità e non l’ulteriore frammentazione. Degna di nota, infine, è stata anche la performance di tutti coloro che, attraverso la musica e i canti, scelti per l’occasione, hanno accompagnato con raziocinio i diversi momenti di preghiera e riflessione. La qualità dell’esecuzione ha lasciato intendere di essere non frutto di frettolose improvvisazioni ma di meticolosa preparazione.

Don Enrico Petito

Photogallery

Condividi su:

Facebook
WhatsApp
Email
Stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*

su Kaire

Articoli correlati

Ritornare alle origini del Concilio Vaticano II

Catechesi giubilare diocesana di padre Renato Colizzi sj Nel suo pontificato Papa Francesco ci ha abituati da tempo ad accogliere i capovolgimenti di prospettiva. Nella esortazione Evangelii Gaudium, considerata ormai

Prudenza, virtù fondamentale

Senza prudenza, anche le migliori intenzioni o il possesso delle altre virtù possono essere mal orientate o mal applicate Nella tradizione teologica la prudenza è considerata la più importante delle

L’informazione come antidoto al disagio giovanile

È questo il messaggio scaturito durante il convegno di due giorni, organizzato dalla Dott.ssa Verde, alla presenza di amministrazioni locali, istituzioni scolastiche e adolescenti, per informare la comunità dell’avvio di