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Intelligenza Artificiale in confessionale: Un esperimento a Lucerna

L’algoritmo della trascendenza: può un’intelligenza artificiale arrivare a comprendere il grande mistero della fede?

Nella storica parrocchia di San Pietro a Lucerna, in Svizzera, è stato avviato un esperimento unico nel suo genere: l’installazione di un sistema di Intelligenza Artificiale all’interno di un confessionale. Denominato “Deus in Machina“, il progetto è stato lanciato ad agosto e mira a esplorare le potenzialità dell’IA nel contesto religioso.

Come funziona

L’avatar di Gesù, accessibile attraverso la grata del confessionale, è in grado di comunicare in cento lingue diverse. Al fedele che si avvicina, l’IA risponde con un messaggio di pace e una domanda aperta, come: «La pace sia con te, fratello. In tempi di incertezza e dubbio, ricorda che la fede può spostare le montagne. Cosa ti preoccupa il cuore oggi?»

Marc Schmid, il teologo coinvolto nel progetto in collaborazione con l’università locale, ha spiegato che l’obiettivo principale era comprendere come le persone interagiscono con un’intelligenza artificiale che rappresenta una figura religiosa. La scelta di Gesù come avatar è stata considerata la più appropriata dopo un’attenta valutazione.

Reazioni dei partecipanti

È importante sottolineare che questo non è un vero e proprio sacramento di confessione. Ai partecipanti è stato esplicitamente chiesto di non condividere informazioni personali sensibili. L’esperimento si concentra su conversazioni generiche e di supporto spirituale.

Le reazioni dei partecipanti sono state variegate. Alcuni hanno trovato l’esperienza interessante, mentre altri si sono mostrati scettici, descrivendo le risposte dell’IA come banali e ripetitive.

Una visitatrice ha dichiarato che ha trovato risposte ad alcune domande sulla fede. Altri, invece, hanno apprezzato l’innovazione per la sua capacità di fornire consigli spirituali in modo immediato e accessibile.

Prospettiva della Chiesa

Padre Paolo Benanti, esperto di IA dell’ordine francescano, ha offerto una prospettiva equilibrata. Pur riconoscendo l’IA come un prodotto positivo dell’ingegno umano, ha sottolineato l’importanza di sviluppare regolamenti etici che accompagnino l’evoluzione tecnologica.

Riflessioni Conclusive

Sebbene gli ideatori del progetto dichiarano espressamente che si tratta di un’opera artistica, l’esperimento solleva importanti questioni sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel contesto religioso e spirituale. Soprattutto nella percezione dell’opera da parte dei fedeli che si avvicinano ad essa.

Una riflessione cruciale emerge proprio sul confine tra tecnologia e dimensione spirituale: ci sono voluti anni per addestrare l’intelligenza artificiale a rispondere correttamente a domande su ciò che è conosciuto dallo scibile umano, e tuttavia ancora persistono delle imperfezioni nei risultati.

La vera sfida concettuale diventa allora: come sia possibile addestrare una macchina a comprendere qualcosa di intangibile ma potente come la fede? L’esperimento di Lucerna non solo sperimenta un nuovo approccio tecnologico, ma pone interrogativi filosofici profondi sul rapporto tra intelligenza artificiale, spiritualità e comprensione umana delle dimensioni immateriali dell’esistenza.

Questa soglia sottile tra conoscenza computazionale e comprensione spirituale rappresenta probabilmente il confine più affascinante e complesso nella ricerca sull’intelligenza artificiale contemporanea.

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