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A Fiaiano prove generali di riforestazione

Un agronomo che raccoglie la sfida, o forse una richiesta di dare un contributo? Per me entrambe le cose. La chiamata dal Comune di Barano, l’appello posso dire anche formale, del Sindaco in carica, Dionigi Gaudioso, di intercettare il bando del Ministero della Transizione Ecologica.

Si può dire il mitico MITE o è un’esagerazione? Nulla si può definire esagerato se confluisce in cose importanti, straordinarie. Un bando complicato ma anche molto serio, da interpretare al meglio possibile per farne un progetto credibile, plausibile, che ricevesse accoglienza piena presso la Commissione insediata in Città Metropolitana di Napoli per la prima scrematura delle candidature, e poi allo stesso MITE per la definitiva consacrazione e approvazione.

Da qui la nascita di un pool di tecnici interni al Comune, e con innesti importanti di tecnici esterni, alcuni di buona esperienza, altri di belle speranze, giovani, ragazze studiose e disciplinate. Un lavoro di squadra che in poco tempo deve mettere insieme tutto quello che serve per raggiungere un traguardo ambizioso, intercettare fondi per ridare nuova vita alla Pineta di Fiaiano.

Prima di ogni cosa la tensione comune, e poi il lavoro certosino, paziente ma anche veloce per quanto possibile. E l’uso buono delle moderne tecnologie, della comunicazione a distanza, in rete. Si lavora al caldo di maggio e dei primi di giugno. Nel silenzio dello studio a una postazione pc, la decrittazione del bando trasdotto in elaborati, relazioni, calcoli, foto aeree con droni, rilievi di campo. E poi gli aggiustamenti di mira, i ripensamenti, le correzioni, qualcuno che si occupa di adattare le formulazioni di principio ai numeri, perché siano il più possibile ricompresi negli standard e nei limiti di un bando che fino all’ultimo sembra il nemico numero uno da sconfiggere. Un lavoro duro, ma appassionante e coinvolgente. Un progetto da candidare, che diventa poi definitivo.

Chiuso con un congruo anticipo rispetto alla scadenza naturale. Il contemporaneo uguale lavoro anche a Casamicciola, con un pochetto di ritardo, ma giusto in tempo per portare anche quello al traguardo, last minute. Poi la soddisfazione della notizia dell’approvazione per entrambi: 2 su 4 per l’isola d’Ischia sulla intera Città Metropolitana di Napoli! La fase successiva è stata la conversione in progetto esecutivo. Operazione non sempre facile, ma affidata a mani e cervelli sicuri, collaudati, di esperienza. Step chiuso a fine 2022.

Poi finalmente a fine gennaio di quest’anno l’inizio dei lavori. Prima il taglio di circa 100 alberi morti, poi una rete idrica che innerva quasi tutta la pineta per dare acqua agli alberi nei primi due anni, per soccorso in caso di perdurante siccità. Devo confessare la mia emozione quando sono arrivati i primi alberi, lecci soprattutto, e poi pini d’Aleppo, carrubi, ornielli, roverelle, carpini neri. Qualche discussione c’era stata sull’opportunità di piantare ancora pini, spenta sul nascere con argomenti scientifici ma anche di natura paesaggistica: se pineta deve ancora essere, i pini devono esserci.

Ma non i pini da pinoli, bensì quelli d’Aleppo che sono immuni dall’infestazione della Tumeyella parvicornis. Un lavoro attento per riportare al suolo le posizioni di piantamento di bellissimi pignuzzielli, come il volgoidentifica gli Aleppini. Una maglia larga che copre però gran parte della vecchia pineta, e si unisce a quelli nati spontaneamente dalla disseminazione che si propaga dai vecchi esemplari già diffusamente presenti nel vecchio impianto. Gli aleppini sono resilienti, vale la pena dirlo e ricordarlo convintamente! In pochi giorni si incomincia a intravedere il cambiamento : le radure orfane dei pini morti, si ripopolano di centinaia di alberi, ovunque, progressivamente.

Ti viene di emettere dei sospiri di soddisfazione e di aprirti al sorriso. Il tutto merita la consacrazione pubblica: Il sindaco Dionigi Gaudioso vuole condividere la sua soddisfazione con la cittadinanza, e sceglie i bambini delle elementari per festeggiare l’evento. Bambini che cresceranno con alberi anch’essi bambini. Un segnale di speranza, di vera biofilia, un momento per comunicare messaggi importanti ai cittadini di domani: venite nella pineta di Fiaiano, fatene la vostra seconda casa, come lo era per me da bambino e da adolescente e poi anche da giovane adulto. Rispettatela, amatela. Non ripudiate la tecnologia degli smart phone, ma non fatene il fattore dominante della vostra vita. Quelli, i telefonini, non hanno un’anima, non hanno una vera vita, non crescono e non si riproducono, possono solo invecchiare già dal primo giorno che giungono nelle vostre mani. Le piante, gli alberi, no! Nascono, crescono, donano bellezza, vita vera, aria buona, consolazione per corpo e spirito.

Venerdì 17 febbraio con una cornice festante di bambini, forze dell’ordine, consiglieri e assessori comunali, tv e media locali, il sindaco Gaudioso ha simbolicamente piantato il primo albero che segna il rinascimento della pineta di Fiaiano. Consapevole che c’è ancora tanto da fare, soprattutto coltivarlo questo nuovo bosco, mantenerlo in forma, allevarlo per farlo crescere forte e sano in accompagnamento ai bambini anche loro da crescere forti, sani, gioiosi. 

di Francesco Mattera – Agronomo e Naturalista


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