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Ciao Bambini, rieccoci ancora qui e ancora insieme in questo mese di novembre! Ci siamo tutti? Sembrerebbe di sì, ma in caso ci fossero dei ritardatari, noi li aspettiamo con grande gioia! Perché la pazienza è una virtù del Signore! Lui, infatti, ci aspetta per tutta la nostra vita terrena col desiderio di rivederci, santi tra i Santi, a gioire nel suo Regno!

Questa è la grande speranza del Signore ed è anche la nostra perché, da cristiani fedeli, sappiamo che dopo questa vita ce n’è un’altra, ancora più bella, che ci attende con Lui, per sempre, nei cieli. A confermarci questo, cari bambini, è proprio il Vangelo di Luca che ascolteremo domenica 6 novembre e che vi anticipiamo: “In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui»”.

Cari bambini, Gesù parla di Risurrezione: ci ricordiamo cosa significa questa parola? Risurrezione, o resurrezione, vuol dire tornare in vita dopo la morte. Sono passati pochi giorni dalla festa dei Santi e dei fedeli defunti, vero? E perché vengono celebrate? Perché sappiamo benissimo che quando moriamo ci presentiamo davanti a Dio e possiamo vivere per sempre con Lui. Festeggiare i defunti vuol dire ricordare e pregare per chi non è più qui, ma ci aspetta, vivo, in Paradiso. E che cosa fanno lassù? Beh, questa è la domanda che, con più malizia, viene rivolta a Gesù nel Vangelo. Infatti, al tempo di Gesù, come oggi, c’erano molte persone che non credevano nella risurrezione. Pensavano che dopo la morte non ci fosse più nulla e quindi, nella curiosità, mettevano alla prova Gesù chiedendo quale ruolo avrebbero avuto le persone nell’aldilà. Ma Gesù, cari bambini, non si fa sorprendere ed usa questa domanda per spiegare, anche a noi, cosa succederà.

Per tutta la nostra vita terrena, noi cerchiamo il nostro posto. Cosa vuol dire? Ci prepariamo, studiamo e ci impegniamo per diventare le persone che sogniamo di essere. Gesù stesso ha un disegno su di noi e, con amore, nel nostro cuore, ci indica la strada per la nostra Vocazione, cioè il ruolo a cui ci chiama. Quindi, possiamo diventare mogli, mariti, genitori, sacerdoti o suore… e tutti impegnati in tante mansioni e professioni diverse.

Non c’è limite alla fantasia del Signore, ma questo ruolo, cari bambini, è limitato alla Terra. Perché? Perché quando entreremo nel Regno di Dio saremo tutti uguali: tutti figli di Dio, tutti amati, senza preferenze e senza distinzioni tra noi. Quindi non ci saranno legami o affetti più importanti di altri, non ci saranno ruoli e non ci saranno migliori e peggiori: tutti vivremo felici e in pace come i fratelli che siamo! Perché: ricordiamo che Dio ci ama, già qui e ora, allo stesso modo. Questa è la nostra più grande speranza ed è il regalo più bello tra tutti i regali! Non trovate? Allora ricordiamoci sempre, e ricordiamo, se possiamo, che quando un caro viene a mancare, il dolore è inevitabile perché se ne sente forte la mancanza, ma quel dolore non è tutto quello che rimane, perché la fede in Dio ci dà la certezza che ci sarà un nuovo incontro, un nuovo inizio e, soprattutto, non ci sarà mai più una fine… lassù, nei cieli, dove si respira profumo di Risurrezione!

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