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Ascolto e accoglienza: la parte migliore

In quel meraviglioso luogo che è Ischia Ponte, in particolare Cartaromana con la sua baia e la Torre “di Michelangelo”, antistanti il nostro bellissimo Castello Aragonese, sabato 16 luglio 2002 don Carlo Candido ha celebrato la S. Messa solenne per la Madonna del Carmine, nei primi vespri della XVI Domenica del Tempo Ordinario.

«Quando eravamo bambini – ha detto il celebrante durante l’omelia – una delle cose che sempre disegnavamo a scuola era la casa, la quale era il nostro modo per esprimere quello che vivevamo: tutta la parte interiore di noi, dei nostri cuori, dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni. Era il nostro modo per dire com’è quella casa che abitiamo nella nostra interiorità.

La Parola ci parla proprio di queste dinamiche che si vivono in una tenda e in una casa. La tenda di Abramo e Sara, abitata dalla delusione, dalla tristezza, dal buio di una coppia avanti negli anni che in fondo ormai non crede più in una promessa. Hanno atteso per anni la nascita di un figlio che ancora non è giunto. Però dice una cosa bella: Abramo si pone fuori la tenda, come a dire che in lui è ancora accesa la speranza. E’ all’ingresso, certo, per prendere un po’ di brezza nell’ora più calda della giornata e il Signore interviene nella vita di queste persone proprio quando hanno voglia di riposare e di non fare più nulla. Cosa accade? Che Abramo vede queste persone e si mette a correre per andar loro incontro. Come un giovanotto mette le ali ai piedi e la sua risposta è traboccante, esagerata, per questi tre uomini: un grande quantitativo di farina, un vitello. Abramo li accoglie. E il dramma per noi talvolta è proprio questa non accoglienza del Signore, quando ad esempio anche durante una celebrazione restiamo sempre connessi col cellulare oppure parliamo col vicino di banco.

 A Betania, un’altra casa. Una casa di amici. E anche qui un incidente di percorso: c’è Marta che è talmente presa dai suoi impegni che non ha tempo per ascoltare. Quante volte ascoltiamo questa espressione “Non ho tempo” quando chiediamo: “Ma tu preghi?” “Ma ho un desiderio: quando andrò in pensione.” Quasi come un hobby, come un passatempo. Quanta gente vive questo dramma nel cuore della sua casa? Il Signore interviene e non rimprovera a Marta i servizi ma la sua incapacità di ascolto e di accoglienza. Non si accorge di avere un Ospite speciale nel proprio cuore, nella propria casa. Con la grazia del Battesimo il Signore è venuto ad abitare in noi, ma quante volte è del tutto escluso nelle nostre giornate?

Gesù viene a dirci: “Maria si è scelta la parte migliore, l’unica cosa, quella più importante”, che è quella di porre al centro della nostra vita, del nostro cuore, l’ascolto della sua Parola.

Madre Teresa un giorno disse a un sacerdote: “E’ pregando che il Signore mi mette l’amore nel cuore. E io lo porto ai fratelli, alle sorelle, agli ultimi, ai poveri. Se non preghiamo siamo le persone più povere di questo mondo” .

Solo il povero prega. Perchè sa che ha bisogno di Dio a mani aperte.

Solo chi crede di essere il dio della propria vita invece non prega. Allora speriamo di aver scelto la parte migliore che non ci sarà tolta». Dopo la S. Messa – durante la quale abbiamo ascoltato, cantati dal coro, del bei brani allegri e quasi ci siamo commossi nel vedere una piccola bimba fermarsi davanti al palco/presbiterio per guardare e ascoltare con attenzione la celebrazione – la processione del simulacro della Madonna del Carmine, accompagnato dalla statua di S. Vincenzo Ferrer, è ripartita per la chiesa dove Maria è stata accolta trionfalmente.

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