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Cresime a S. Maria delle Grazie in San Pietro

Venerdì 27 maggio, a conclusione di un intenso cammino, sette ragazze della comunità parrocchiale di Santa Maria delle Grazie in San Pietro hanno ricevuto, nella celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Gennaro, il sacramento della confermazione.

Flavia, Rosita, Emanuela, Fiorentina, Alessia, Sara e Gabriella hanno camminato insieme al parroco don Agostino verso la grazia di questo sacramento e insieme a lui hanno scelto cosa approfondire e come vivere il percorso; si sono confrontate sulle tematiche più urgenti di questo tempo.

Compagno di viaggio per tutto il percorso di preparazione – ricordava don Agostino all’inizio della santa messa – è stato il libro degli Atti degli Apostoli: il testo biblico che ci introduce alla nascita della Chiesa, con Maria e gli Apostoli a partire da quel Cenacolo!  Sarebbe bello, più che parlare di “atti (azioni)” dei discepoli del Risorto, dire degli effetti dello Spirito che Egli ha inviato! Ecco che allora si radica ancor di più il desiderio di ricevere il Sacramento della confermazione, perché, come per gli Apostoli, anche per queste giovani ci sia una rinnovata pentecoste della-nella vita, tutto di loro rinasca alla luce dello Spirito!  

E così, portate per mano nella ri-conoscenza del Signore e dei suoi doni, tramite la Parola e non solo, le cresimande sono giunte a venerdì sera, emozionate ed entusiaste di ricevere questa Grazia! Presentatesi al vescovo, hanno partecipato alla celebrazione sentitissima con non poca meraviglia e gratitudine. Rosita, una delle cresimande, ripensando alla celebrazione ci dice: “un’esperienza profondissima che ha favorito il mio incontro con Dio. Un giorno – quello della cresima – molto emozionante da custodire per la vita!”.

Il vescovo Gennaro non ha fatto mancare il suo paterno saluto alla comunità tutta e, spezzando la Parola, ha evidenziato l’importanza non solo del sacramento in sé ma del dono che è per noi lo Spirito Santo; tante volte lo dimentichiamo come parte integrante della nostra vita di fede! Non a caso, rivolgendosi alle ragazze, ha voluto inoltre riprendere in maniera decisa i nuclei essenziali del quarto capitolo della Christus Vivit di Papa Francesco, per ribadire la chiamata alla testimonianza non di frottole, di ideali o di concetti morali ma di un “incontro che ti cambia la vita”. Ecco allora che è essenziale alla nostra vita di fede, soprattutto di freschi testimoni ricordare e annunciare al mondo queste tre grandi verità: Dio ti ama, Cristo ti salva, Egli vive. A cui si aggiunge, non ultima per importanza naturalmente, la presenza dello Spirito che dà vita.
“È lui che prepara e apre i cuori perché accolgano questo annuncio, è lui che mantiene viva questa esperienza di salvezza, è lui che aiuta a crescere in questa gioia se lo si lascia agire” (Papa Francesco, Christus Vivit)

Flavia, proprio riguardando al percorso e alla celebrazione, percepisce dentro di sé un grande senso di pienezza, di questa gioia di cui Papa Francesco prima e il vescovo Gennaro poi con tenacia ci parlano.

“Sono in pace con me stessa. Sicuramente la Cresima fa la differenza per me, perché come ho detto più volte nei nostri incontri sono cresciuta interiormente, maturata con questo percorso che si sta concludendo e che inevitabilmente ne avvierà uno nuovo. Probabilmente se non mi fossi riavvicinata alla Chiesa ora non sarei quella che sono. Fare la Cresima ha significato confermare il proprio battesimo. La fede che ho ricevuto in dono il giorno del mio battesimo e professata a nome mio dai miei genitori, ora viene accolta da me. Per me significa sentirmi responsabile verso Dio e il nostro prossimo, essendo coinvolti in prima persona nella comunità parrocchiale. Significa scegliere di vivere da figli di Dio, cercando di camminare sulla strada che lui ci ha indicato. Papa Francesco ha detto che senza cresima si è cristiani a metà, per questo è meglio farla alla nostra età piuttosto che da adulti, per confermare da subito la grazia ricevuta nel battesimo e rafforzarla.”

Ancora, il vescovo, guardando alla centralità della figura del protettore della nostra comunità all’interno degli Atti, ricordava proprio questo della vita del santo: “San Pietro l’ha tradito più volte a Gesù! Eppure non solo a ricevuto il perdono, ma anche il dono dello Spirito che gli ha permesso, di fronte a persone di lingue e nazionalità diverse, di parlare con tenacia del Cristo Risorto”.

L’Augurio alle ragazze della nostra comunità parrocchiale, allora, è di essere, come Pietro, testimoni nel quotidiano del dono che hanno ricevuto nella consapevolezza, proprio come per il nostro santo pescatore, di poter cadere ancora, certe però di essere risollevate sempre dalla grande misericordia di Dio.

         Il percorso per queste giovani è stato entusiasmante, altrettanto sentita la celebrazione, ma si può correre un grande rischio. Il rischio, guardando al cammino e al sacramento, di percepire un capitolo “finalmente chiuso” della vita; in altre parole, “si sono tolte un pensiero”. L’augurio allora in primis a tutta la comunità parrocchiale è di imparare ad accompagnare i nostri ragazzi non solo alla preparazione di un forte momento di grazia, ma di essere prossimi, presenti, nel quotidiano di queste vite in modo creativo e credibile, così come il Papa da tempo ci esorta a fare! E alle nostre ragazze invece ricordiamo con certezza: nonostante le fragilità e a volte probabilmente anche la “poca credibilità” nella testimonianza, sentitevi a Casa sempre nella nostra grande famiglia parrocchiale! È questo il luogo dove sperimentare ancora e nuovamente la grazia che avete ricevuto venerdì sera! È questo il luogo dove poter imparare ad amare così come il Risorto vi ha chiesto di fare dando testimonianza di Lui una volta ricevuto il Suo Spirito!

di Francesco Ferrandino

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