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La “Giovi…alità” di Mons. Regine

Dal momento in cui i sacri bronzi di tutte le chiese hanno cominciato a diffondere il loro “suono a vento” per l’aere della nostra Forio, annunciando la dipartita di Mons. Giuseppe Regine, davanti agli occhi della mia mente è stato un susseguirsi di ricordi. Ho rivisto le varie fasi della mia vita e i momenti in cui il mio umano percorso ha avuto modo di incontrare il Sacerdote, il Padre spirituale, il Consigliere, l’Amico.

“Di Forio la gloria”, così era solito salutarmi, ed io, rosso in volto, subito indicavo la nicchia di S. Vito rispondendo “la Gloria di Forio la teniamo lì dentro”. Era il 2 maggio 1984, quando entrambi commossi fino alle lacrime, accompagnammo nell’ultimo terreno viaggio le spoglie di Don Mario Amalfitano, il “prete col vocione”, altra emblematica figura della Forio di un tempo, del quale ero stato chierichetto e che mi aveva cresciuto alla Fede seguendomi sino all’adolescenza, Mons. Regine divenne il mio punto di riferimento.

Quante processioni di S. Vito, quante ostensioni del Bambinello accompagnate dal suo sorriso, dal suo bacio e dall’ immancabile torrone a giugno e cioccolata all’ Epifania; per non dimenticare quella spilla da balia usata per sistemare la fascia di Monsignore, che, con orgoglio, il giorno di S. Vito, dovevo appuntare con tutte le difficoltà date dalla stoffa dura e la paura di pungergli la pancia… ci sarà ancora qualche goccia del mio sangue… accompagnata dalla gioia di essere riuscito a sistemarla.

Vivido è il ricordo di quando, più recentemente, prima di ogni tournée, ci chiamava per illustrarci i posti del mondo che avremmo visto, con opportuni riferimenti alle Diocesi che avremmo visitato. Immancabili le entusiastiche congratulazioni al nostro rientro.

Ogni incontro era motivo di arricchimento spirituale, morale ed umano. Ho inteso aprire lo scrigno dei ricordi, nella certezza che ciascuno si rispecchierà, individuando delle similitudini con il proprio approccio con Don Giovì, così come amavano chiamarlo i familiari e le persone più vicine. Al di là dei ricordi personali, dando più ampio respiro a questo mio contributo, posso affermare, che Mons. Regine è stato un punto di riferimento per Forio e per tutta la Diocesi. Il Sacerdote, che era possibile incontrare in parrocchia, a qualsiasi ora del giorno, per chiedere un consiglio e ricevere una buona parola.

Con instancabile zelo ha curato il Tempio-Persona e il Tempio-chiesa fino all’ultimo respiro richiamando alla mente, non solo nella sofferenza ma anche nei modi, mi sia consentito, la figura del Santo Papa Giovanni Paolo II.  Ecco perché, anche intorno a lui, non hanno fatto mai mancare la loro presenza i giovani, le “sentinelle del mattino” tanto amate dal Pontefice appena ricordato. Saranno loro a continuare l’opera iniziata dal Parroco, nel solco tracciato dai suoi insegnamenti.

La nostra riconoscenza va al buon Dio, che l’ha donato a noi ben oltre quel “… nunc dimittis…”, che pronunciò al termine dell’elevazione della Chiesa Madre al grado e alla dignità di Basilica Pontificia. A noi, altresì, il compito, come raccomandato da S. Ecc. Mons. Pascarella durante le esequie, di “…amare Gesù Cristo, seguire Gesù Cristo, vivere il Vangelo”, certi che il nostro amato Parroco “dal mondo della Verità gioirà vedendoci mettere al centro della nostra vita il Buon Pastore”.

Chiudo questo mio scritto con lo stesso pensiero, scaturito dal mio animo a poche ore dalla scomparsa: “Carissimo Parroco, di Te scriveranno Tutti, più e meglio di me, io voglio ricordarTi accostando alla Tua persona, senza temer reazioni, la frase incisa sul piedistallo della statua più antica di S. Vito: Tu il nostro PATER PATRIAE ovvero il Nonno, il Padre, il Fratello, il Punto di riferimento, la Guida al Cielo di tutta Forio.

Goditi ora il Tuo Gesù, che per una vita hai accolto tra le tue mani, marcando con la voce e con la forza della Fede al momento della Consacrazione, le parole “…questo È il mio corpo” “…questo È il mio sangue”. Ora Cristo in Anima, Corpo e Divinità È davanti a Te. A Dio, Monsignore e grazie per la tua immensa GIOVI…ALITA’!

di Gaetano Maschio

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