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Dominus meus pastor est, ego non deeset aliquid

Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla

Domenica 18 luglio la comunità di Casamicciola, ha accolto il vescovo, Monsignor Gennaro Pascarella che per la prima volta ha presieduto la celebrazione eucaristica all’interno dello storico edificio della Basilica di Santa Maria Maddalena penitente.

Alla vigilia dei festeggiamenti in onore della Santa Patrona, erano presenti numerosi fedeli della comunità accorsi per il lieto evento, il parroco Don Gino, con i diaconi Antonio e Pasquale, il sindaco di Casamicciola Giovanbattista Castagna, i consiglieri comunali, i confratelli e i priori delle congreghe locali.

Al momento della predica il vescovo ha rivolto un caloroso saluto alla comunità, invitando tutti i fedeli presenti ad aprire il cuore all’ascolto della parola di Dio, per far sì che essa entri in ognuno di essi. Poi ha proseguito ponendosi un interrogativo, in particolare si chiede “quando ci poniamo all’ascolto della parola di Dio, dobbiamo sempre chiederci che cosa vuole da noi il Signore”. A tal proposito, il profeta Geremia, ci viene in aiuto per poter dare una risposta a tale interrogativo, in particolare esso offre uno spunto di riflessione per i pastori, in quanto questi ultimi hanno l’arduo compito di guidare i fedeli.  

Tale compito è stato affidato loro dal Signore e per questo motivo i nostri pastori possiedono due dignità, o meglio due anime, quella dei cristiani, cioè l’essere cristiani e quella dei vescovi, cioè l’essere vescovi. Per questo un domani saranno chiamati a rendere conto a Dio del loro operato, sia per la vita privata sia per quella religiosa.

In modo particolare, i pastori, che siano sacerdoti o vescovi, hanno il compito di “curare il bene dei fedeli” senza mirare al “proprio tornaconto”, per cui devono interessarsi di curare “il bene di coloro dei quali sono i servi”. Il Profeta nell’annunciare il pastore che realizzerà la salvezza di Dio per il suo popolo parla di Gesù Cristo, in quanto è Gesù Cristo il vero pastore, è lui il buon pastore che non lascia mai il suo gregge anche quando questo cammina per la valle oscura.

Sant’Agostino, dice “qualunque sia il comportamento di chi vi sta a capo, voi fedeli siete sempre al sicuro per la salvezza che vi ha donato il Pastore d’Israele, in quanto Dio non abbandona le sue pecore perché i cattivi pastori sconteranno le loro colpe mentre le pecore conseguiranno i beni loro promessi”.

Come racconta il Vangelo di Marco (Mc 6,30-34) vi erano gli apostoli mandati da Gesù in missione, i quali tornati da lui, si riuniscono attorno a lui e gli raccontano tutto quello che avevano fatto e insegnato. Così quando Gesù si rende conto che i suoi discepoli sono stanchi, si preoccupa per loro e li invita a riposare, in quanto essi avevano lavorato senza sosta e non avevano avuto neppure il tempo per mangiare. Per cui Gesù mostra la sua sollecitudine per gli apostoli, li raduna, li ascolta e li invita a stare con lui a riposare.

Poi nel vedere la gente come pecore senza pastore, sbandate, ha compassione, si commuove e si dedica alla gente e riprende ad insegnare.

Gesù si preoccupa di insegnare la strada da prendere nella vita, in quanto c’è un’opera di misericordia spirituale che invita ad insegnare agli ignoranti.

Si tratta di una conoscenza non solo intellettuale, ma anche essenziale per conoscere la fonte della vita che è Dio, attraverso un incontro personale.  

Quante volte troviamo nel Vangelo l’espressione “ebbe compassione”?  

Gesù ci manifesta lo stile di Dio che è vicinanza, compassione, tenerezza, e questo dovrebbe essere anche il nostro “stile di vita” farci prossimi di chi è nel bisogno, porci in aiuto di chi è stato ferito dalla vita, far sì che non si senta solo con il suo dolore e le sue angosce. Ed è proprio questo l’insegnamento che ci dà il Signore e che dobbiamo custodire, e applicare per nostri fratelli. Dobbiamo essere misericordiosi e buoni verso il prossimo, porci in ascolto e con tenerezza lenire le ferite di quanti soffrono.

Alla fine della toccante predica, si prosegue con la celebrazione dell’eucarestia. Al termine della celebrazione c’è stato il saluto all’altare del venerabile Parroco Don Giuseppe Morgera. Infine, per chiudere in bellezza la serata, i ragazzi dell’istituto E. IBSEN di Casamicciola Terme hanno deliziato i presenti con un concerto di musica dal vivo.  

La Basilica di Santa Maria Maddalena fa da cornice al meraviglioso evento che è avvenuto alla vigilia dei festeggiamenti in onore della Santa Patrona, e lascia trapelare l’ardente desiderio che hanno i fedeli della comunità di Casamicciola di poter ben presto ritornare a vivere una vita nuova, migliore, fatta di certezze e non solo di speranze. Per questo, rivolgiamo la nostra supplica alla nostra Patrona Santa Maria Maddalena, affinché ci aiuti ad esaudire le nostre preghiere.

di Giusy Polito

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